
ALBA Nel dipingere Il fiume dell’amore gli ospiti del Cottolengo che partecipano al laboratorio d’arte tenuto da Desirée Cordero – aiutata da suor Beatrice e da volontari – «rappresentano il flusso delle relazioni affettive che attraversano le nostre vite, e ciascuno di loro ha espresso la propria idea di amore», come spiega la stessa curatrice. «Il percorso creativo invita alla riflessione sul modo in cui l’amore si manifesta e si trasforma, tra momenti di quiete e di cambiamento».
L’opera collettiva, nata in «connessione e condivisione» in occasione della festa di san Valentino, è solo la tappa più recente di un percorso iniziato due anni fa sotto la supervisione della direttrice, suor Marta Marini. Nelle ultime festività la Piccola casa della divina Provvidenza ha ospitato una mostra degli elaborati degli ospiti. Opere create su lunghi rotoli di carta da plotter con un «approccio situazionista, che penso sarebbe piaciuto a Pinot Gallizio»: ciascun artista dipingeva in turni di cinque minuti e in questo modo il lavoro è diventato collettivo nel vero senso della parola. Un altro risultato del laboratorio è stata la decorazione di borse di tela, apprezzatissime da chi le ha ricevute.
Desirée, studi al liceo artistico albese poi all’Accademia albertina e in ultimo in psicologia – vista sempre in funzione della creazione artistica – spiega come il lavoro con «persone di grande sensibilità abbia portato alla creazione di un gruppo di artisti, come essi stessi ora si reputano». Oltre a insegnare storia dell’arte in una scuola privata e assistenza all’autonomia in un istituto superiore pubblico, porta l’arteterapia anche nella casa di riposo del suo paese, Priocca. «L’attività prevede anche l’ascolto della musica. Propongo un brano e poi chiedo ai partecipanti al laboratorio di rappresentare con la pittura cosa ha suscitato in loro. Talvolta il risultato è una immagine potentissima».
