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Rimozione dell’amianto: apre il bando Isi 2024 con contributi fino a 130mila euro

Amianto, in Piemonte 10mila siti bonificati

AMIANTO È indubbio il rischio che l’amianto rappresenta per la salute: la conseguenza più grave legata all’inalazione delle fibre è lo sviluppo del mesotelioma, anche a distanza di decenni. Altrettanto vero è l’alto costo della rimozione delle lastre dai tetti: per tale motivo, pur in presenza di ordinanza comunali di bonifica, spesso i proprietari prendono tempo prima di eliminare l’inquinante.

Uno strumento di supporto per le imprese è rappresentato dal bando Isi 2024 per la sicurezza sul lavoro. A segnalarlo è Sebastiano Sampò, presidente dell’Arasis (Associazione rischio amianto e sostanze inquinanti), che spiega: «Possono parteciparvi tutte le attività lavorative, incluse le aziende agricole.

Promosso dall’Inail, le risorse stanziate sono 125 milioni. Si tratta di una grande opportunità, il contributo copre il 65 per cento delle spese fino a un tetto massimo di 130mila euro. Chi fosse interessato è bene che si attivi presto nel radunare la documentazione: le domande potranno essere inoltrate da lunedì 14 aprile fino a venerdì 30 maggio». Le spese ammesse riguardano rimozione, sostituzione dei materiali pericolosi e smaltimento nelle discariche.

Rimozione dell'amianto: apre il bando Isi 2024 con contributi fino a 130mila euro
Dario Mirabelli

Sempre riguardo all’amianto, l’Arasis sollecita da anni l’attivazione della sorveglianza sanitaria per gli ex esposti, ossia i lavoratori che sono entrati in contatto con l’asbesto. «L’avvio del protocollo era stato annunciato dal presidente della Regione Alberto Cirio lo scorso 28 aprile, giornata dedicata alle vittime dell’amianto. Da allora, a parte la possibilità di iscriversi al programa su base volontaria, è stato fatto nulla. Pare che tutto sia bloccato per questioni legate alle garanzie di privacy».

Infine, Sampò desidera ricordare «il dottor Dario Mirabelli, scomparso il 9 febbraio a 71 anni. In pensione da qualche anno, era uno dei cardini del Centro di riferimento per l’epidemiologia e la prevenzione oncologica in Piemonte. All’interno dell’ente ebbe la responsabilità del registro dei mesoteliomi».

Davide Barile

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