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Diageo / Concluso il tavolo in Regione: 11 realtà interessate ad acquisire lo stabilimento

L'incontro torinese ha fatto seguito a quello del 5 marzo scorso, che ha visto i sindacati sedersi attorno a un tavolo con l'azienda, per discutere in merito al piano sociale

Diageo / Concluso il tavolo in regione: 11 realtà interessate ad acquisire lò

TORINO Si è concluso il tavolo convocato per oggi (12 marzo) in Regione per fare il punto sulla delicata situazione di Diageo. Il presidente Alberto Cirio e il vicepresidente Chiorino,  commentano: «Come Regione e amministrazioni locali abbiamo ribadito la nostra ferma contrarietà alla decisione di chiudere lo stabilimento di Santa Vittoria e confermato il nostro impegno per salvaguardare posti di lavoro e produzione, istanze che il territorio porterà compattamente a Roma la prossima settimana».

All’incontro hanno preso parte i vertici dell’azienda, le rappresentanze sindacali, i sindaci di Alba, Bra e Santa Vittoria d’Alba e la Provincia di Cuneo.

Durante il confronto è stato fornito un aggiornamento sulla ricerca di un compratore per lo stabilimento, finalizzato a garantire la continuità occupazionale e la salvaguardia dei posti di lavoro per oltre 340 lavoratori. Uno degli elementi centrali emersi è la conferma che, su richiesta del presidente Cirio, il 18 marzo a Roma si svolgerà non solo l’incontro al Ministero del Lavoro, ma anche con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Si tratta di un passo significativo che testimonia l’attenzione e l’impegno congiunto delle istituzioni  per il futuro dello stabilimento.

Undici realtà interessate allo stabilimento

«Abbiamo voluto organizzare questa riunione in vista del tavolo che si riunirà la prossima settimana al ministero del Lavoro. In quell’occasione la Regione avrà un incontro anche al ministero dello Imprese e del Made in Italy per fare il punto sugli strumenti che il governo mette a disposizione di chi deciderà di investire nello stabilimento. L’azienda ci ha comunicato che sarebbero 11, in questo momento, le realtà interessate» dichiarano il presidente Alberto Cirio e il vicepresidente Elena Chiorino.

«La Regione Piemonte – aggiungono –  continuerà a lavorare in sinergia con tutte le parti coinvolte affinché il processo di reindustrializzazione possa portare a risultati concreti, salvaguardando il tessuto produttivo e sociale del territorio».

L’insoddisfazione dei sindacati

L’incontro torinese ha fatto seguito a quello del 5 marzo scorso, che ha visto i sindacati sedersi attorno a un tavolo con l’azienda, per discutere in merito al piano sociale. Spiegano Antonio Bastardi (Fai Cisl), Alberto Battaglino (Uila Uil) e Loredana Sasia (Flai Cgil): «Se da un lato l’azienda ha fatto una prima mossa nel presentare dettagli in più, siamo del tutto insoddisfatti e molto lontani da ciò che spetta ai lavoratori di Cinzano. Per pre-pensionamenti, ricollocazioni e incentivi all’esodo, la proposta attuale non è assolutamente in linea».

Il prossimo tavolo di contrattazione sarà il 27 marzo, in vista del 26 maggio, quando per la normativa attuale dovrà essere presentata la versione definitiva del piano: «Chiederemo di posticipare questa data, perché serve più tempo», dicono i sindacati. In particolare, ciò che le tre sigle ritengono necessario è chiarire l’aspetto dell’acquirente: «Finché non sapremo se qualcuno acquisirà lo stabilimento, eventualmente ricollocando dipendenti attuali, non si possono fare veri ragionamenti in tal senso».

f.p. 

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