
ENERGIA «Sarà un anno ancora molto duro», commenta il ministro dell’ambiente e sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin parlando di energia. Le bollette restano il solito tasto dolente, ed è per questo che saper leggere cosa e come comunica il fornitore è fondamentale.
Agli allarmismi dell’ultimo periodo risponde l’Arera, l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente, a cui è rimasto il compito di definire il costo del gas per i pochi clienti vulnerabili non ancora inghiottiti nel mercato libero.
Sensibile agli altalenanti equilibri globali, nei primi mesi del 2025 il costo del gas non ha subito particolari rincari, anzi rispetto a inizio anno si è assistito a un aumento pari ad appena il 3 per cento. Nei mesi invernali, i conflitti in corso e le incertezze registrate a livello internazionali, avevano condizionato i prezzi del gas: «Si è registrato un aumento progressivo, ma contenuto. Gli allarmismi a cui abbiamo assistito nell’ultimo periodo non sono giustificati e non fanno altro che aumentare il rischio della speculazione», spiega Cesare Cuniberto, oggi presidente di Comuneroero e con alle spalle una carriera in campo energetico.

«Il leggero calo registrato a marzo dovrebbe portare benefici nella prossima stagione termica. Con la fine dell’inverno i fornitori potranno acquistare gas per riempire di nuovo gli stoccaggi a un prezzo inferiore», spiega.
Oltre all’andamento del mercato, sul totale riportato in bolletta sono molti i fattori che giocano un ruolo fondamentale. Al costo della materia prima (ottobre-dicembre: 0,45/0,65 euro al metro cubo) e alla quota fissa di vendita (9-12 euro mensili) si uniscono numerosi altri fattori che, sebbene abbiano un’incidenza minore, fanno la loro parte.
Sapersi muovere con destrezza nel mondo dell’energia e tra i fornitori, oggi sempre più indipendenti, permette di risparmiare. Per far fronte a qualche incertezza di troppo, preziosi consigli arrivano da Comuneroero. «Alcuni consumatori ci avevano segnalato che importanti fornitori, approfittando del mercato libero, stavano applicando condizioni inaccettabili», spiegano. «Quando i valori stavano nel range indicato tranquillizzavamo i consumatori, l’alternativa era cambiare fornitore», aggiungono.
Muoversi nel mondo del- l’energia non è tuttavia semplice, i due valori indicati sono presenti solo nella bolletta dettagliata che non sempre i fornitori inviano in automatico, per questo, come consigliato da Gazzetta d’Alba già a dicembre, è necessario richiedere all’operatore di inviare sempre il resoconto completo delle spese.
Con la bolletta completa tra le mani, le uniche voci di costo su cui porre attenzione sono solitamente riportate nel paragrafo chiamato: “spesa per la materia prima”.
«Ormai i fornitori operano tutti sul mercato libero applicando regole diverse e introducono voci di spesa differenti», spiega Cuniberto. Tuttavia è possibile semplificare, «sono due gli elementi a cui fare attenzione. Il più importante è il costo della materia prima e poi le altre voci di costo variabile». La prima è costituita dal valore mensile del Psv (punto di scambio virtuale) a cui si somma uno spread. Il Psv è il luogo in cui ogni giorno si contrattano i costi del gas sul mercato italiano. Gli operatori fanno riferimento al valore quotidiano per calcolare la media mensile. Per quanto riguarda lo spread ciascuno invece decide come inserirlo in bolletta.
Poi ci sono le altre voci di costo variabile che possono comprendere diversi fattori indicati con sigle come Qvd (quota vendita dettaglio), Ccr/Ocr (componente/oneri copertura rischi) e Qac (quota oneri accessori). Per verificare se la bolletta riporta un prezzo in linea con il mercato è sufficiente fare la somma del costo della materia prima e di tutte le altre voci di costo variabile. Il valore per i mesi di gennaio e febbraio doveva essere compreso nel range tra 0,60 e 0,75 euro al metro cubo ma che, visto il miglioramento di marzo, sembra essere destinato a scendere.
«Il costo della materia prima cambia tutti i mesi. Il consiglio resta il medesimo: controllare l’andamento del prezzo della materia prima, cercando sulla Rete, oppure confrontando le proprie bollette con quelle di amici e parenti. Se il prezzo applicato risulta fuori mercato, la soluzione più semplice è cambiare fornitore», aggiunge Cesare Cuniberto.
Multe per le versioni delle fatture sintetiche
Per confrontare valori, numeri e voci è prima di tutto necessario che la bolletta sia completa, ma anche chiara e trasparente, cioè fruibile a tutti. Per garantire al consumatore di comprendere sempre di più le offerte al dettaglio di energia elettrica e gas dal primo marzo è intervenuto sul tema anche il Governo imponendo ai fornitori alcune misure. Il decreto bollette ha l’obiettivo «di consentire un’agevole leggibilità delle offerte dei contratti, rendendo le varie offerte confrontabili», spiega Cesare Cuniberto di Comuneroero.
In caso di inosservanza sono previste sanzioni pari a 155 milioni di euro. «Speriamo che ora inizino a inviare la bolletta completa e non la solita sintetica», spiega.
Elisa Rossanino
