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A Narzole il bosco di Geminella, un progetto per la comunità

A Narzole il bosco di Geminella, un progetto per la comunità 2

NARZOLE Il bosco di Geminella di Davide Costamagna a Narzole, nasce dal sogno e dal desiderio di ridare vita a una parte di bosco, abbandonata e trascurata da troppo tempo.

Dal 2020, il proprietario armato di buona volontà e mezzi propri, a piccoli passi ha permesso a questo  angolo di paradiso di tornare a rivedere la luce, nel vero senso della parola, poiché grazie  a un’accurato sfoltimento del sottobosco, l’eliminazione delle piante infestanti e l’abbattimento degli alberi secchi, il sole ha potuto nuovamente illuminare i sentieri che conducono al bosco e al torrente di Geminella.

L’intervento ha permesso di ritornare ad apprezzare  il contatto con la natura e la pace che questo bosco offre, molte sono state infatti le iniziative organizzate per poter visitare e passeggiare lungo i sentieri, sia da parte di singoli che da associazioni organizzate quali l’Estate ragazzi e Camminando con Michela.

Questa pulizia e accessibilità rende possibile inoltre nuovamente la ricerca del tartufo bianco, la vegetazione ricca di querce, ciliegi e noccioli rende infatti questa una zona ad alto valore per il patrimonio tartufigeno da potenziare e tutelare.

Il proprietario del bosco di Geminella e la sua equipe hanno ideato un progetto innovativo e unico nel suo genere al fine di poter continuare a mantenere pulito e accessibile il bosco, dando la possibilità ai giovani di fare pratica ed esperienza diretta. Ecco che nasce quindi l’idea di  collaborare con la scuola forestale di Ormea, 35 studenti della classe quarta,  accompagnati dai professori, tecnici forestali, attueranno una progettata e puntuale pulizia del bosco e riqualificazione della tartufaia, avendo la possibilità di lavorare  in modo pratico e progettare e analizzare in ogni suo aspetto questa area boschiva.

Entrambe le parti di questo gemellaggio sono entusiaste e desiderose di realizzare al meglio tutto gli aspetti dell’iniziativa, alla scuola il compito di  intervenire con le proprie attrezzature e continuare a riqualificare la zona e al proprietario quello di fornire trasporto, vitto e alloggio ai partecipanti.

La speranza è che questa iniziativa di scambio e collaborazione possa diventare un appuntamento annuale e che possa agganciarsi ad attività di educazione in natura e orientamento per le scuole della zona.

L’idea è partire con progetti importanti, come la collaborazione con la scuola della forestale, un’idea che balena nella mente di Davide, ma gli ostacoli sono tanti: il primo di natura finanziaria. Occorrebbe una sensibilità del territorio, inteso come aziende, istituzioni e associazioni che possano dare una mano perché questo bosco possa avere un futuro educativo.

Lino Ferrero

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