Ultime notizie

Ad Alba va in scena l’Internazional jazz day: ospite anche Umberto Petrin

 5
Umberto Petrin

ALBA Oggi, mercoledì 30 aprile, Alba celebrerà l’International jazz day, ricorrenza istituita dall’Unesco per promuovere il jazz come linguaggio universale di dialogo e cooperazione tra i popoli. Con l’iniziativa, curata dal musicista Filippo Cosentino e da Dragonfly music studio, saranno proposti concerti di artisti delle etichette Ipogeo records e Nau legacy.

Si inizierà alle 15 in piazza Ferrero con il quartetto di Piergiorgio Elia, per proseguire alle 16 in piazza del Duomo con Attilio Pisarri e il suo recital di chitarra. Alle 17, in piazza Garibaldi, Alessio Pamovio al piano elettrico e Patrizio Balzarini alla batteria suoneranno brani tratti dal disco Multiverse. La sala Riolfo, alle 18, ospiterà il Venus quartet, formato da Valentina Digiampaolo e Diletta Leone al violino, Liliana Mitulescu alla viola e Lucia Mameli al violoncello.

Il concerto conclusivo, “Piano solo. Jazz, soul e altre divagazioni” sarà alle 20.30 sotto il porticato del Municipio. Il protagonista sarà Umberto Petrin. Il pianista, nato nel Pavese nel 1960, nella sua carriera ha collaborato con artisti come Anthony Braxton, Enrico Rava, Gianluigi Trovesi e Paolo Fresu. È stato tra i pochissimi italiani a incidere per Ecm, prestigiosa etichetta tedesca di jazz contemporaneo. Insegna al Conservatorio di Milano e ha pubblicato articoli, racconti e poesie.

«Il concerto ad Alba, essendo all’aperto, in piazza, sarà adatto a diversi tipi di ascoltatori, tra cui giovani, neofiti, appassionati e chi mi segue abitualmente. Coinciderà con il lancio del mio nuovo disco, The spectrum, pubblicato per l’etichetta albese Ipogeo records, che conterrà registrazioni estemporanee effettuate undici anni fa a New York e, da allora, tenute nel cassetto. La copertina presenterà un’opera di Paul Kostabi».

 5
Venus Quartet

Il programma della serata «passerà da brani jazz di artisti come gli Smoke o Steve Lacy fino a mescolarli con pezzi che rievocano gli anni Settanta e Ottanta. È un periodo al quale sono molto affezionato, in Italia ho assistito all’arrivo di dance, soul e funk. Tali musiche sono apprezzate pure dai ragazzi di oggi. Naturalmente ci sarà un omaggio al mio gruppo preferito, gli Chic. A loro, nel 2022, ho dedicato l’album Everybody dance, venduto in edicola in abbinamento a una rivista di musica jazz. Ad Alba riprenderò le mie versioni di alcuni pezzi, come I want your love e Good times, più frammenti registrati anni fa per la Nau records»

Durante il concerto, «racconterò aneddoti che riguardano il mondo degli anni Ottanta. Luci che giravano, strobi e specchi avevano una loro magia e rappresentavano una novità. Frequentavo le discoteche e proprio al Fontanile di Redavalle, in provincia di Pavia, suonai per la prima volta il jazz. Non sentivo grandi differenze tra le musiche degli Chic e quelle che proponevano in quei locali. All’epoca, alcuni jazzisti mi criticarono, ma io, in quei suoni, trovavo le radici della musica nera e del blues. Hanno contribuito a far arrivare l’ascolto del jazz a un pubblico più vasto. Diversamente, sarebbe rimasto settoriale». Grazie all’improvvisazione, «il jazz è in grado di dialogare con diversi linguaggi dell’arte. Lo ripeto pure nelle lezioni al conservatorio: il jazz è una forza da sfruttare in base alle novità dell’epoca, si adatta allo spirito del tempo. Da noi, l’incontro con pop, hip hop e rap, ad esempio, è avvenuto di recente, mentre in America è accaduto anni fa».

Vige un pregiudizio che vede gli anni Ottanta come un decennio di superficialità e disimpegno: l’opinione di Petrin è però opposta. «Sul periodo ho scritto un romanzo di formazione, che magari uscirà postumo. Difendo la vivacità di un’epoca in cui sono accadute cose formidabili. Gruppi come i Depeche mode hanno usato per la prima volta l’elettronica in modo intelligente. Ragazzi di vent’anni rinnovavano suoni e sonorità con gli strumenti più tecnologicamente avanzati. La vivacità si nota pure nell’arte contemporanea. Certo, piuttosto che martellarci preferivamo divertirci, ma solo chi è stolto può desiderare il contrario».

Alcuni lavori di Petrin «sono stati commissionati da festival della scienza, dal Cern e dall’Istituto italiano di fisica nucleare. Suonare i miei pezzi sui video delle particelle subatomiche è bellissimo».

Altro campo ampiamente esplorato da Petrin è la poesia, «l’ho frequentata attivamente e ho pubblicato contributi in riviste letterarie. A volte, sul palco, mi ritrovo con l’amico Giovanni Fontana, il nostro poeta d’avanguardia più apprezzato. Possiedo un’invidiabile collezione di libri di poesie e ne conosco molti passi a memoria. Mi piace fare citazioni durante i miei concerti, magari improvvisando, a seconda del pubblico che ho di fronte».  

Davide Barile

Banner Gazzetta d'Alba