
LA SPERANZA È ancora presto per dirlo, ma per chi non ha mai smesso di sperare nella riapertura del Tribunale albese si potrebbe iniziare a vedere la luce al fondo del tunnel.
Nell’ambito della riorganizzazione della geografia giudiziaria avviata a Roma, il Governo ha deciso di rimettere mano ad alcuni Tribunali, tenendo conto delle caratteristiche dei rispettivi territori. Nel dossier per il Piemonte, a cui hanno lavorato il presidente Alberto Cirio, il ministro della giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario Andrea Delmastro, c’è anche Alba, competente per Langhe e Roero. A livello nazionale, le altre sedi inserite sono Rossano-Corigliano (Calabria), Bassano del Grappa (Veneto), Lucera (Puglia). In programma anche la ricostituzione di alcuni Tribunali in Abruzzo e di sezioni distaccate in isole minori.
Quello albese fu chiuso nel 2012 e accorpato al Palazzo di giustizia di Asti, dove tutt’ora si celebra la maggior parte delle cause del nostro territorio. La riapertura della sede albese riporterebbe così la giustizia in città: «In una provincia con oltre 70mila imprese e 247 Comuni, la riattivazione di Alba è fondamentale, perché garantirebbe un servizio sul territorio importantissimo per cittadini, aziende ed enti locali», spiega il senatore Giorgio Maria Bergesio.
E aggiunge: «In generale, la riforma mira a garantire una più capillare presenza della giustizia sul territorio nazionale. La chiusura della sede giudiziaria albese risale a una riforma che aveva soppresso 3 dei 4 Tribunali attivi in provincia di Cuneo (le altre sedi erano a Mondovì e Saluzzo). Un numero altissimo, ingiustificato e soprattutto sproporzionato rispetto al resto d’Italia, dove complessivamente vennero chiuse 30 sedi su 165, e del Piemonte, dove furono chiusi 7 Tribunali su 17. Con la nuova normativa, verrebbe ripianato almeno in parte questo divario. E, soprattutto, la nostra provincia tornerebbe a essere presa finalmente in considerazione».
In una situazione in divenire, è presto per ipotizzare la ricollocazione degli uffici oggi presenti in piazza Medford, dove nel frattempo si è trasferita la sede locale del- l’Inail e dove si stanno riqualificando spazi per accogliere il Centro per l’impiego.
Tra coloro che stanno monitorando da vicino la situazione c’è il sindaco Alberto Gatto: «Stiamo lavorando per poter sanare una ferita aperta in città oltre 10 anni fa».
Nemmeno l’avvocato albese Roberto Ponzio si è mai arreso alla chiusura: «È evidente che il ripristino del nostro Tribunale rappresenterebbe la riparazione di un grosso torto subito. L’iter appare lungo e impervio. In questo contesto, sarebbe opportuno il silenzio. Sbandierare una possibile riapertura allo stato attuale è più dannoso che utile».
Elisa Rossanino
Ne ha parlato anche il TgR di oggi sabato 5 aprile
