
ALBA Con la goliardia non si scherza: parrebbe un ossimoro, ma alla scuola enologica è così da tempo immemore. Come ogni anno, i diplomandi hanno rispettato le tradizioni. La città se ne è accorta quando il carro del Comitato Enotria – ente costituito ogni anno proprio per organizzare i festeggiamenti, ora presieduto da Claudio Negro – ha sfilato per le vie principali. A fianco di una botte, c’era un’enorme bottiglia appoggiata a un bicchiere.
Racconta Nicolò Gallino, rappresentante di istituto e vicepresidente del Comitato Enotria: «La sfilata è stata il giorno prima della veglia, che si è tenuta al sabato al Caveau con Nko. La preparazione del carro è durata tre settimane, come base abbiamo usato la casa di una nostra compagna a Treiso, in un luogo in cui nessuno potesse reclamare dei rumori. Se si conta la fase di progettazione e reperimento di materiali, il tempo totale è stato circa due mesi». La botte «era autentica ma ormai inutilizzabile per contenere il vino, l’abbiamo acquistata da un’azienda che voleva disfarsene. Dopo averla levigata, l’abbiamo verniciata con l’impregnante e disegnato il loco del Comitato. La bottiglia, distrutta dopo la sfilata, è stata realizzata con grandi bobine, pellicola, materiali di recupero e, infine, verniciata. Il bicchiere l’abbiamo costruito con una mezza barrique e saldato su una struttura».
Quel giorno «l’arrivo del carro è stato accolto dalla preside Antonella Germini, dai professori e dagli alunni nel cortile dell’istituto. C’è stato un momento di festa, con musica e lancio di coriandoli, poi il corteo è partito con un bel seguito di gente a piedi e in macchina. Tutto era autorizzato, ci scortavano, in cima e al fondo, i vigili urbani. Siamo passati davanti a tutte le scuole. Di fronte ai ragionieri, i nostri rivali, avremmo voluto fermarci ma gli agenti ci hanno chiesto di proseguire. Purtroppo, quel mattino ad Alba c’era molta confusione e un’eventuale sosta avrebbe complicato ancora di più la gestione del traffico». Memori di quanto accaduto nel recente passato, «abbiamo evitato di organizzare, nei giorni precedenti, scherzi ai ragionieri. In caso contrario, non ci avrebbero nemmeno concesso l’autorizzazione a transitare dall’Einaudi».
Come trattorista c’era «un alunno diplomatosi due anni fa. Trattore e rimorchio ce li ha prestati gratuitamente la ditta Borio. In cambio, abbiamo riservato loro una pagina intera del nostro numero unico, che uscirà a breve».
Tale pubblicazione è un’altra delle pietre miliari dell’Umberto I: ogni anno, sono passati in rassegna tutti i docenti e gli alunni. Sfogliando quelli vecchi, è possibile imbattersi in protagonisti della vita sociale, politica ed economica albese visti nella loro età più spensierata. Tra loro, c’è pure il sindaco Alberto Gatto, diplomato nel 2010 quando già era consigliere comunale.
Prosegue Gallino: «Buona parte dei numeri unici sono nella biblioteca dell’istituto. In generale, l’archivio della scuola è molto ricco. Sarebbe bello poter creare una sorta di percorso museale per valorizzarlo».
d.ba.
