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I garanti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale piemontesi chiedono attenzione

I garanti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale piemontesi chiedono attenzione
Bruno Mellano ©Marcato

L’APPELLO Con la fine del mandato del garante regionale Bruno Mellano e in vista della prossima nomina, i colleghi che ogni giorno lavorano all’interno delle case di reclusione della regione, compresi l’ex garante albese Paola Ferlauto e l’attuale Emilio De Vitto, hanno sottoscritto un appello.

Scrivono: «A distanza di 11 anni dalla prima nomina, il Consiglio regionale ha provveduto a pubblicare l’avviso per la designazione del garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte. Dal 2016 molti di coloro che sottoscrivono questo documento hanno lavorato per costruire e far vivere il coordinamento regionale dei garanti territoriali piemontesi sotto l’egida di Bruno Mellano, garante della Regione».

Proseguono: «Il lavoro nei vari territori a livello regionale e nazionale, ha comportato un reale e intenso impegno da parte di tutti per instaurare i necessari rapporti istituzionali e personali, indispensabili per una figura di garanzia appena istituita e chiamata a interagire con le Amministrazioni degli enti locali, ma anche e soprattutto nell’ambito dell’Amministrazione penitenziaria, dell’esecuzione penale e delle altre istituzioni competenti».

Nonostante le difficoltà iniziali, «con un paziente lavoro di inclusione e di collaborazione, la rete regionale dei garanti ha potuto portare avanti e sollecitare un approccio sempre migliore verso le condizioni di detenzione, per l’attuazione di una vera risocializzazione delle persone ristrette e per la tutela della dignità e dei diritti dei cittadini ristretti. Per questi motivi i sottoscrittori condividono una pubblica esortazione alla Commissione nomine del Consiglio regionale preposta, affinché proceda a un’attenta valutazione di coloro che in questi giorni hanno presentato la propria candidatura per ricoprire l’incarico».

Sottolineano che «il lavoro che dovrà svolgere, necessita di​​​​ un’approfondita conoscenza dei vari ambiti di privazione o limitazione della libertà e in particolare del sistema penitenziario nel suo insieme e dei singoli istituti di pena in specifico». Conoscenza che i firmatari del presente documento «hanno acquisito in anni di lavoro sul campo senza alcuna retribuzione, ma spinti da un sincero spirito di equità e di giustizia verso un pianeta dimenticato quale quello del carcere».

Con queste motivazioni molte delle persone che svolgono o che hanno svolto l’incarico a livello comunale, hanno presentato la propria candidatura alla nomina a garante regionale.

La decisione è stata condivisa «per sottolineare l’importanza e la potenzialità che questo ruolo riveste e che non può in alcun modo essere equiparato a una semplice valutazione di titoli scevri da quell’impulso motivazionale e quella conoscenza diretta e pratica che anima chi lo ha vissuto sulla propria pelle».

Si richiede «che si proceda a una trasparente valutazione dei candidati anche alla luce di quanto esposto, e cioè non solo sulle carte, ma anche considerando l’esperienza acquisita a contatto con detenuti e detenenti».

Ricordano: «Il Piemonte è l’unica regione italiana che ha registrato l’istituzione e la nomina di un garante comunale per ciascuna delle 12 città sede di carcere, da Torino nel 2004 fino a Novara nel 2016. Loro sono parte attiva della rete del collegio del garante nazionale, che rappresenta per l’Italia il meccanismo preventivo nazionale definito dalla convenzione dei diritti umani del Consiglio d’Europa, ma anche nell’ambito del protocollo per la prevenzione della tortura dell’Onu».

Hanno presentato la propria candidatura: Nathalie Pisano (Novara), Raffaele Orso Giacone (Ivrea), Pietro Luca Oddo (Vercelli), Michela Revelli (Fossano), Sonia Caronni (Biella), Rosanna Degiovanni (Fossano), Alessandro Prandi (già garante ad Alba), Bruna Chiotti (Saluzzo) e Roswitha Flaiban (Vercelli).  

e.r.

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