
ANALISI Riconosciuta il 22 novembre 1994, la Doc Langhe anno dopo anno ha continuato a camminare, crescere, potenziare la sua proposta economica e di immagine. Se escludiamo la Docg Asti con Asti e Moscato d’Asti, la Langhe è la denominazione più importante dell’area delle Langhe e del Roero. Abbiamo cercato di fare un approfondimento utilizzando tre parametri economici: la superficie vitata rivendicata e la produzione effettiva dell’annata 2024 e i volumi di vino imbottigliati nell’anno solare 2024. È stato possibile farlo grazie alla collaborazione dell’Assessorato agricoltura regionale e del consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani.
La superficie vitata. In tutto sono 2.878 gli ettari che nel 2024 formano il potenziale viticolo della Doc Langhe. Si tratta della superficie complessiva rivendicata dai produttori con la vendemmia 2024. Solo il Barolo cerca di tenere il suo passo, ma resta distante circa seicento ettari.
Nell’ambito della Doc Langhe il ruolo principale è svolto dal Nebbiolo con 1.345 ettari, quasi il 47 per cento del totale. Seguono l’Arneis (315 ettari), lo Chardonnay (261 ettari), il Dolcetto (235 ettari) e la Favorita (148 ettari). Tra gli altri vitigni internazionali, segnaliamo Sauvignon (45 ettari), Pinot nero (43 ettari) e Riesling (40 ettari), seguiti a distanza da Merlot e Cabernet Sauvignon.
La produzione effettiva 2024. I valori della produzione effettiva sono in stretta connessione con la superficie vitata. Al primo posto rimane il Langhe Nebbiolo con una produzione effettiva 2024 di oltre dieci milioni di bottiglie, poco meno della metà del dato complessivo (20.794.043 bottiglie). La seconda piazza è occupata dal Langhe Arneis che vanta quasi tre milioni di bottiglie. Dati importanti per la Doc Langhe sono proposti da Chardonnay (1.692.719 bottiglie), da Dolcetto (1.395.663), da Favorita (1.196.819) e dal Rosso, che sfiora il milione.
Significative anche le produzioni delle altre due tipologie con il solo riferimento al colore: il Langhe Bianco dispone di oltre seicentomila bottiglie, il Langhe Rosato supera le 400mila.
I volumi imbottigliati nel 2024. Colonna con valori interessanti è quella degli imbottigliamenti, che raccoglie i volumi riferiti all’anno solare 2024. In questo caso, l’imbottigliamento riguarda solo marginalmente i vini della vendemmia 2024, mentre è riferito alle annate precedenti, in particolare il ’23, il ’22 e il ’21. Analizzandoli singolarmente, sono molti i casi nei quali l’imbottigliamento esprime valori superiori alla produzione 2024. Già il dato globale è tra questi: sono state immesse sul mercato oltre 23 milioni di bottiglie, mentre la produzione iniziale era sufficiente “solo” per 20 milioni e 794mila pezzi.
La parte del leone in questo caso l’ha fatta il Langhe Rosso, che nel 2024 ha generato ben 3.284.481 bottiglie, attingendo a piene mani dalle altre tipologie di rossi della Doc Langhe e probabilmente anche dalla riclassificazione di vini di livello superiore.
Altro caso eclatante è quello del Langhe Nebbiolo che nel 2024 ha realizzato 11.198.484 bottiglie, oltre un milione in più di quanto sarebbe stato possibile ottenere dal dato di produzione. Lo stesso Langhe bianco raccoglie vini da altre tipologie visto che ha generato 894.807 bottiglie, quasi 300mila in più del dato produttivo. Stesso andamento è espresso anche dal Langhe Arneis che ha dato luogo a 3.197.898 bottiglie, probabilmente attingendo anche dal Roero Arneis. In equilibrio è il dato del Langhe Rosato con circa 400mila pezzi.
Ci sono anche esempi di vini con volumi di imbottigliato inferiori ai dati produttivi 2024. Le ragioni possono essere diverse: le annate 2023 e 2022 sono state poco generose; una parte del vino passata nei tipi con la sola specificazione di colore, in particolare i già citati Langhe Bianco e Rosso. Non è il caso del Rosato, che per tecnica e norme di produzione dev’essere generato in vendemmia.
Giancarlo Montaldo
