
ALBA L’associazione Amici di Pier e Checco ha organizzato, sabato 22 marzo, una cena benefica nel salone polifunzionale di Piobesi. Il sodalizio, nato per ricordare Pier Luigi Naso, già responsabile del settore calcio all’Europa, e Francesco Foglino, cooperatore albese a La Paz, è l’emanazione italiana dell’Apea (Acción por una educación activa).
Fondata da Foglino a El Alto, sobborgo della capitale boliviana, lo scopo che si prefigge l’Apea è dare un’opportunità ai giovani, togliendoli dalla strada attraverso il calcio. Come ha spiegato Stefano Salomone, presidente del gruppo, «i partecipanti sono stati 210, la somma raccolta ci aiuterà a portare avanti le attività in Bolivia e in Italia».
Salomone aggiunge: «La cifra si somma ai contributi che ci hanno fornito il Comune e altri enti, come la fondazione Cagnasso. In più, il 22 marzo la famiglia di Carlo Toppino, allenatore storico del Koala mancato a inizio anno, ci ha consegnato una donazione. Sempre per autofinanziarci, il 28 giugno organizzeremo nuovamente il torneo di calcio tennis».
A El Alto, «Maya, la vedova di Checco, ci ha comunicato che la scuola calcio è ripartita. In tutto, coinvolge trecento ragazzi, cui presto se ne aggiungeranno altri duecento con l’avvio di una nuova istituzione. Per quanto possibile, li aiutiamo a retribuire tre educatori e forniamo loro un po’ di materiale».
Ad Alba, per il secondo anno consecutivo, «abbiamo attivato la scuola calcio popolare nella parrocchia Cristo re, ogni giovedì dalle 17 alle 18.30. Vi partecipano circa venticinque ragazzi e vorremmo estendere il servizio anche al martedì. Oltre ai volontari, ci aiuta l’allenatore Saadi Achraf».
Sempre in Cristo re, «al mercoledì, dalle 16 alle 17.30, supportiamo le attività del Cam. È appena terminato un progetto di teatro e giocoleria con il collettivo Scirò e, prossimamente, con Marco Viberti proporremo un laboratorio di musica».

Le attività si basano «sul principio che, per fare sport e movimento, occorra dare opportunità gratuite di svago. Per le famiglie, i costi delle società sportive sono spesso proibitivi. È sempre più difficile, inoltre, trovare spazi liberi per il gioco. Partendo da tali considerazioni, venerdì 14 marzo abbiamo aderito alla Piazzata organizzata dal collettivo Crepa: è stato bellissimo vedere i giovani giocare e appropriarsi delle piazze San Giovanni e del Duomo».
Davide Barile
