
ASTI Ha preso il via la campagna informativa per chiarire cosa non va buttato con la plastica, a cura del Comune di Asti, Asp e Gaia. L’obiettivo è informare sui materiali che devono essere effettivamente riciclati nella plastica, concentrandosi su una distinzione fondamentale: solo gli imballaggi in questo materiale possono essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica stessa.
Troppo spesso, invece, in questa frazione di rifiuto finiscono oggetti che, pur essendo composti in plastica, non rientrano nella categoria degli imballaggi, creando disagi nel processo di riciclo, aumentando l’impatto ambientale e provocando significative perdite di contributi economici.
Cosa si intende per imballaggio?
Si tratta di qualsiasi oggetto che serva a contenere, proteggere, trasportare e presentare i beni: ad esempio, bottiglie di plastica, flaconi, buste, vaschette, confezioni per alimenti e involucri in plastica. Non sono imballaggi i giocattoli, gli utensili, gli articoli per la casa, l’arredamento in plastica e, in generale, tutto ciò che non sia legato alla funzione di contenimento.
Di conseguenza, i giocattoli, ad esempio, pur essendo realizzati in materiali plastici, devono essere conferiti all’ecocentro o inseriti nella raccolta dell’indifferenziato, perché non sono imballaggi.
Per aiutare gli utenti a effettuare un corretto conferimento, viene suggerita la domanda: ho comprato quell’oggetto o il suo contenuto? Questo interrogativo, infatti, può far comprendere meglio se il prodotto da smaltire è effettivamente un imballaggio.
Più nel dettaglio: «Ho preso la bottiglia dell’acqua, ma volevo solo quest’ultima. Quando compro, invece, una borraccia non contiene nulla e l’acquisto per usarla più volte con liquidi diversi: la borraccia non è un imballaggio».
Questa importante distinzione è determinata dal consorzio italiano Corepla, che ammette, appunto, soltanto gli imballaggi e non qualsiasi altro oggetto fatto in plastica. La campagna informativa mira, dunque, a guidare i cittadini verso una gestione più consapevole di questo genere di rifiuti, fondamentale per migliorare l’efficienza del riciclo, tutelare l’ambiente ed evitare la perdita di contributi economici, che Corepla riconosce per contenere i costi del recupero della plastica.
Attraverso diversi canali sono presentate varie grafiche accomunate dallo slogan “Perché ci butti nella plastica? No!,” con cui sono illustrate le più comuni anomalie rilevate nella raccolta dei rifiuti effettuata da Asp e durante la lavorazione all’impianto di valorizzazione della plastica di Gaia.
Un ulteriore aiuto è offerto dall’App gratuita Junker che, grazie a un database interno di oltre due milioni di oggetti, riconosce i prodotti dal loro codice a barre: inquadrandolo con la fotocamera dello smartphone o scattando una foto al prodotto, l’App indica in quale tipologia di rifiuti vanno conferiti. I dati registrati nel 2023, riferiti al Comune di Asti e forniti da Ispra per il Catasto rifiuti sezione nazionale, attestano una raccolta differenziata al 66,47%: valore positivo da migliorare, facendo attenzione soprattutto alle impurità che, nel caso della raccolta della plastica, non devono superare il 20% in peso (e ciò che non è imballaggio viene conteggiato come impurità).
Manuela Zoccola
