
TRADIZIONE Sabato scorso (29 marzo) il museo Eusebio di Alba ha ospitato la premiazione dei Tritoni del Roero, i suonatori di conchiglie coinvolti nel progetto “Conchiglie sonanti” condotto da Giovanni Repetto, malacologo e conservatore delle sezioni di scienze naturali del museo albese.
Lo studioso ha iniziato a conoscere la zona alla fine degli anni ‘80, in occasione dei lavori preparatori per il volume Conchiglie fossili del Roero, scritto con Oreste Cavallo e pubblicato nel 1992.
«Ho avuto modo di partecipare in un paio di occasioni alla suonata delle conchiglie della vigilia di Pasqua che si svolge in alcuni paesi. È nata così l’idea di analizzare e catalogare le conchiglie secondo dati morfometrici e acustici. I risultati saranno pubblicati il prossimo anno», racconta Repetto.
«Allo stesso tempo ho intrapreso la stesura di una pubblicazione più divulgativa per la valorizzazione sociale e culturale delle conchiglie sonanti conservate in molte famiglie del Roero e dell’antica tradizione di suonarle il Sabato santo. A tal fine ho pensato di istituire, in modo informale, il gruppo spontaneo dei suonatori con il nome Tritoni del Roero, in onore della divinità marina mitologica greca, spesso raffigurata nell’atto di suonare la conchiglia», prosegue lo studioso.
Finora il censimento ha portato all’analisi di oltre ottanta conchiglie, alcune provenienti dal Mediterraneo e altre esotiche. La più antica dovrebbe risalire alla seconda metà del Settecento, alla quale vanno aggiunte molte dell’Ottocento, conservate a testimonianza dell’importanza di quest’oggetto nelle famiglie di un tempo.
Ai 64 suonatori roerini è stato rilasciato un certificato con dati identificativi relativi alla propria conchiglia, «affinché ognuno possa acquistare maggiore consapevolezza dell’oggetto naturalistico che possiede, considerarlo motivo d’orgoglio e di conseguenza apprezzarlo maggiormente», conclude Giovanni Repetto.
Roberto Savoiardo