
di Chiara Bonetto
OBIETTIVO DIPLOMA – Nel 2025, che cosa spinge ragazzi e ragazze a studiare greco e latino? Qual è la loro utilità per il futuro? Lo abbiamo chiesto ai maturandi del liceo classico Govone di Alba, che si preparano ad affrontare una nuova vita.
Nonostante negli ultimi anni abbia avuto un calo delle iscrizioni rispetto ad altri indirizzi più tecnici o scientifici, a livello nazionale il classico continua ad attrarre studenti. Secondo i dati del Ministero dell’istruzione, nel 2024 circa il 6,2% dei ragazzi di terza media ha scelto questo percorso. I motivi, di solito, sono la passione verso le materie umanistiche e per la formazione solida che garantisce. A raccontare che cosa significano per lei le lingue antiche è Anna Sobrero, maturanda del Govone, in particolare all’indirizzo internazionale Esabac: «Credo che il greco e il latino siano molto utili. Soprattutto per quanto riguarda certi autori: capisci che ciò che dicono è vero, tanto da rifletterci tu stessa. Parlano della guerra, dell’amicizia e di tutti i temi di forte attualità anche per noi. Mi ha sempre stupito che i loro pensieri siano così vicini, seppure risalenti a 2mila anni fa».

Alcuni esempi? «Tacito e Cicerone affrontavano questioni come i grandi conflitti della loro epoca e il diritto: in particolare, mi riferisco alla capacità delle loro parole di stimolare il pensiero critico, anche se forse non tutti gli studenti o ex studenti del classico la pensano allo stesso modo».
Anche Beatrice Cai, della terza D dello stesso liceo, conferma l’importanza del percorso classico, pur con qualche riserva sulle applicazioni pratiche: «Non è uno studio utile in modo concreto, ma sono materie che mi hanno aiutato ad aprire la mente e a vedere la realtà in modo diverso». E prosegue: «Non sono, poi, materie legate soltanto al passato: aiutano a collegare argomenti diversi e a ragionare in modo più ampio sulla realtà. Questa preparazione viene apprezzata anche all’università, soprattutto in facoltà come lettere, giurisprudenza o medicina».
Le due ragazze hanno già le idee chiare sul futuro. Anna ha intenzione di proseguire con la facoltà di medicina, «perché sono molto interessata alla chimica e alla fisica». Beatrice, invece, è orientata verso un percorso umanistico, in particolare lettere e filosofia. Tra l’altro, per ampliare la sua offerta, il Govone ha aggiunto anche la curvatura biomedica, per chi è interessato alle materie scientifiche.
Prima dell’università, resta ancora da affrontare la maturità. Maggio è il mese dei primi ripassi, anche se sono ancora in corso interrogazioni e verifiche. Anna, in particolare, è preoccupata per la terza prova scritta:
«È specifica per chi segue il percorso Esabac (che permette di ottenere il doppio diploma italo-francese, ndr) e richiede una preparazione sia sulla lingua che sui contenuti storici. Sono quattro ore di francese e due di storia, sempre in lingua. Non ci sono spunti: bisogna sapere tutto il programma ed essere in grado di scrivere un testo strutturato in tre parti. Anche l’analisi può essere difficile se non si conosce a fondo l’argomento».
Beatrice, pur riconoscendo che si tratta di un periodo molto intenso, cerca di vedere anche gli aspetti positivi: «È faticoso, è vero, ma ci sono anche delle cose belle, come il tempo passato con le compagne. Non sono troppo in ansia, a dire il vero, perché con il ripasso generale diventa tutto più semplice. Trovo più interessanti gli ultimi argomenti, soprattutto quando si collegano con le varie materie, piuttosto che lasciare ogni tema a sé stante».