
TORINO – A Torino il Consiglio regionale del Piemonte ha cominciato l’esame del Disegno di legge “Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale. Anno 2025”, approvando i primi 11 articoli sui 54 complessivi. Si tratta, secondo la Giunta, di norme tecniche necessarie per adempiere ad accordi con lo Stato, pena l’impugnativa. Ma le opposizioni denunciano l’inserimento di contenuti ideologici e misure controverse.
I primi articoli e il ritiro degli emendamenti
«Sono articoli che riguardano il mero adempimento di accordi della Regione con lo Stato cui non possiamo venir meno», ha dichiarato l’assessore Gianluca Vignale, spiegando che per questo motivo sono stati ritirati alcuni emendamenti abrogativi presentati dal gruppo Alleanza Verdi Sinistra. La parte iniziale del testo ha quindi ricevuto un primo via libera senza troppi ostacoli.
Le critiche delle opposizioni
Tutt’altra la lettura offerta dai consiglieri di opposizione, secondo cui «il dialogo in Commissione si è interrotto e il testo è tornato in Aula con un corposo numero di emendamenti della Giunta e della maggioranza». Le consigliere Alice Ravinale, Giulia Marro, Valentina Cera (Avs), Gianna Pentenero, Daniela Valle, Nadia Conticelli, Emanuela Verzella (Pd), Sarah Disabato, Alberto Unia (M5s) e Vittoria Nallo (Sue) hanno espresso preoccupazione per una legge che, a loro dire, «ingerisce nelle competenze dei Comuni» sull’uso di immobili occupati e «intende chiudere i mercatini di libero scambio, trascurando temi prioritari come sanità, trasporti e politiche sociali».
La posizione della maggioranza
A difesa del provvedimento, il consigliere Roberto Ravello (Fratelli d’Italia) ha ribattuto: «Al contrario, il Ddl risponde alle attese di tanti cittadini e portatori di interesse. Sono state fatte sette sedute di Commissione. Inoltre, il ritorno in Aula è stato richiesto proprio dalla minoranza». Ravello ha auspicato che il confronto prosegua «in un clima sereno».
Prossimi passaggi e numeri in gioco
Gli emendamenti depositati ammontano a 391 e il dibattito sul testo riprenderà giovedì 19 giugno alle 11, nella prossima seduta del Consiglio regionale, convocata dal presidente Davide Nicco.
