
ASTI Promuovere il consumo moderato e consapevole del vino, attraverso una campagna di formazione e informazione che parta da contenuti scientifici e normativi volti a sciogliere dubbi e pregiudizi, facendo chiarezza in materia, per tutelare la salute e il lavoro dei vignaioli. Questi gli obiettivi e gli impegni della federazione provinciale Coldiretti Asti, in attuazione delle linee guida regionali e nazionali.
Nell’ambito delle iniziative dedicate, è stata tenuta, nei giorni scorsi, una lectio magistralis sul tema Vino & salute dal professor Giorgio Calabrese, medico dietologo e nutrizionista clinico, presidente del Comitato nazionale della sicurezza alimentare del Ministero della salute, e dal colonnello comandante provinciale dei Carabinieri Paolo Lando, per un focus sul nuovo Codice della strada in riferimento all’inasprimento delle sanzioni in caso di superamento dei livelli di alcolemia.
L’evento si è svolto all’Università Rita Levi Montalcini di Asti, davanti a una platea di 110 laureandi al primo e al terzo anno del corso di scienze infermieristiche. Il professor Calabrese ha esordito: «Sul tema vino e salute, purtroppo, c’è ancora molta confusione basata su concetti che poco o nulla hanno a che fare con i principi scientifici. Sono alcol e super alcolici a fare male alla salute, non il vino».
Rispondendo ad alcune domande specifiche, Calabrese ha sottolineato che se è nella dieta alimentare il vino non è essenziale, a fare male è però l’abuso e che tale bevanda contiene sostanze utili per l’organismo, come antiossidanti, vitamina C e antinfiammatori. L’esperto ha aggiunto: «Occorre uscire dalle ideologie e recuperare contezza e fondamenti scientifici, per approcciarsi a un consumo moderato e consapevole. Assolutamente vietato, invece, il vino per gli under 18; per tutti mai bere alcolici a digiuno».
Del nuovo Codice della strada, che non modifica i contenuti ma inasprisce le sanzioni, ha parlato il colonnello Lando, rendendo plastico, attraverso la risultanza numerica, l’impatto degli incidenti sulla sicurezza stradale e quindi delle persone.
Il comandante provinciale dei Carabinieri ha dichiarato: «La prima causa di morte nella fascia di età dai 15 ai 24 anni è determinata dagli incidenti stradali, in particolare per guida in stato di ebbrezza». Le misure sanzionatorie previste fungono da deterrente per ridurre il fenomeno e salvare vite umane. In Piemonte, infatti, gli incidenti sono passati da circa 17mila nel 2001 (con oltre 563 decessi e più di 25.000 feriti) a 10.029 nel 2023 (con 178 decessi e 13.918 feriti).
Il colonnello Lando ha ribadito: «Il nostro obiettivo è azzerare gli incidenti stradali in generale e, in particolare quelli per cause derivanti dall’assunzione di alcol, di sostanze stupefacenti e l’uso del cellulare».
Nell’occasione, si è svolta una dimostrazione pratica di assunzione di vino (mezzo calice) abbinata a cibo e alcol test conclusivo: l’intero campione è risultato nei parametri con valori compresi tra 0,17 e 0,32, a seconda del peso corporeo. Gli stessi parametri sarebbero stati soggetti alle prescrizioni del Codice della strada per i giovani under 21, i cui valori devono essere sempre pari a zero. Il presidente di Coldiretti Asti Monica Monticone ha detto: «Per noi è importante non criminalizzare il vino, che è composto all’85-87% da acqua e non è un super alcolico. Occorrono consapevolezza e moderazione. Il nostro obiettivo resta quello di fare chiarezza».
Il direttore di Coldiretti Asti Giovanni Rosso ha concluso: «L’impegno è di promuove iniziative concrete che sappiano sensibilizzare, informate ed educare alla cultura del vino e a un consumo responsabile».
Manuela Zoccola
