
di Pierangelo Vacchetto
ASTI – La tappa astigiana del “Fino a Qui – Summer Tour 2025” ha trasformato Piazza Alfieri in un grande abbraccio collettivo. Alessandra Amoroso ha portato sul palco molto più di un concerto: ha portato sé stessa, le sue fragilità, la sua forza, la maternità imminente, e soprattutto la sua musica, capace ancora una volta di toccare corde profonde.
All’interno della rassegna Astimusica, Amoroso si è inserita con naturalezza. Piazza Alfieri, gremita in ogni angolo da fan di ogni età, sembrava sospesa in un’atmosfera di attesa vibrante e piena di calore. Le luci, semplici ma efficaci, hanno reso il tutto intimo, creando uno spazio che sembrava cucito addosso all’artista. L’arrivo di Alessandra è stato accolto da un boato: non appena sono partite le prime note, è stato chiaro che sarebbe stata una notte speciale.
Non si può ignorare uno degli aspetti più toccanti del concerto: la maternità imminente di Alessandra, che a settembre diventerà mamma di una bambina, Penelope. Durante un momento di pausa tra un brano e l’altro, l’artista ha ringraziato il pubblico con voce rotta dall’emozione per l’affetto e per i cartelli con su scritto “per la vita che deve arrivare”. Con dolcezza e ironia ha raccontato anche un piccolo imprevisto: “Penelope mi ha tirato una botta che mi ha fatto girare la testa e ho dimenticato parte della canzone”, ha detto sorridendo.
Dal punto di vista tecnico, la performance vocale di Alessandra Amoroso è stata impeccabile. Potente, precisa, ma mai fredda: ogni nota sembrava lanciata dal cuore prima ancora che dalla gola. Nonostante il tour sia impegnativo, la sua voce ha tenuto ogni passaggio, dalle ballate più intime ai brani pop dal ritmo incalzante, con una sicurezza da vera professionista. Nessun effetto speciale invasivo: solo musica, voce e verità, cantando a volte da seduta, a volte danzando e muovendosi come se nulla fosse sul palco.
Uno dei tratti distintivi di Amoroso è sempre stato il rapporto diretto con i fan, e ad Asti questo legame è sembrato più vivo che mai. Tra sorrisi, saluti, lacrime e racconti, Alessandra ha trasformato un evento da migliaia di persone in qualcosa che somigliava a una serata tra amici. “Questa tournée si chiama Fino a Qui perché è un punto di svolta, ma anche un punto di partenza. Siete parte di tutto questo. Amo raccontarmi e raccontare per condividere cosa provo”, ha detto durante il concerto.
Dopo quasi due ore di musica, la chiusura è arrivata con una potente “Vivere a colori”, seguita da una standing ovation spontanea e calorosa. Il concerto di Alessandra Amoroso è stato uno dei momenti più intensi dell’estate musicale astigiana: non solo una performance impeccabile dal punto di vista artistico, ma anche un atto di amore e condivisione, tra palco e piazza, tra artista e pubblico, tra una donna e la sua musica.
Una tappa che non si dimentica, come non si dimenticano le persone che hanno il coraggio di mostrarsi per ciò che sono: fragili, vere, e incredibilmente forti.
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