Ultime notizie

Da Alba al deserto: 500 ulivi piantati nei villaggi beduini della Cisgiordania

“Il deserto fiorirà” è il progetto avviato nel 2023 dall’artista fiorentino arrivato in città con l’associazione del beato Girotti, gli ulivi donati dagli albesi sono nel deserto della Giudea

Da Alba al deserto: 500 ulivi piantati nei villaggi beduini della Cisgiordania 2

di Davide Barile 

MEDIO ORIENTE – Il progetto “Il deserto fiorirà” è nato da un’idea di Giovanni De Gara con l’obiettivo di piantare 1.500 alberi in quattordici villaggi beduini della Cisgiordania.

De Gara, artista fiorentino, è l’autore di Eldorato, opera temporanea allestita nell’aprile 2024 sul portone del duomo e delle chiese di San Giuseppe e San Domenico con le luccicanti coperte termiche usate anche per i salvataggi dei naufraghi.

Il suo arrivo ad Alba era stato propiziato dall’associazione Beato Giuseppe Girotti per il decennale della beatificazione. Con l’occasione, l’associazione albese aveva raccolto 500 euro per il progetto e, in cambio, aveva ricevuto fotografie e alcune opere dell’artista. Oltre a dimostrare solidarietà, il gesto ha avuto una valenza storica volta a ricordare che Girotti, nel 1934, si formò in Sacra scrittura all’École biblique di Gerusalemme.

Da Alba al deserto: 500 ulivi piantati nei villaggi beduini della Cisgiordania 1

Il progetto: Il deserto fiorirà

Come ha spiegato Giovanni De Gara, «“Il deserto fiorirà” nasce nell’estate 2023. Grazie a un amico sacerdote ero stato nella zona e avevo proposto un’esibizione nel deserto con l’opera Eldorato. Lo scorso anno, a causa della guerra, è stato impossibile tornare: hanno fatto da tramite, per la consegna delle piante, alcune suore Comboniane che portano avanti la missione. Fanno riferimento a un monastero al di qua del muro tra Israele e Cisgiordania e, per evitare i lunghi controlli, alcune si sono trasferite direttamente dall’altra parte».

Nel 2023 «abbiamo fatto arrivare 500 piante di limoni e altrettante di buganvillee, mentre lo scorso anno è stata la volta di 500 ulivi. Quelli donati dall’associazione Beato padre Girotti sono ad Abu Hindi, nel deserto della Giudea. Quest’estate avevo intenzione di tornare per animare un campo estivo e, con l’occasione, avrei dovuto posizionare una targa dell’associazione Padre Girotti e di due famiglie di benefattori nei pressi degli alberi. Ancora una volta, l’intero viaggio è stato annullato a causa dei recenti e noti avvenimenti».

Da Alba al deserto: 500 ulivi piantati nei villaggi beduini della Cisgiordania

I beduini vivono in casa di lamiera

Le condizioni dei beduini «sono critiche da sempre, vivono in case di lamiera con poche risorse. Nel caso costruissero abitazioni in muratura, i coloni israeliani gliele abbatterebbero immediatamente con i bulldozer. Pure gli alberi sono considerati dai coloni un intralcio alla loro possibilità di edificare nuovi insediamenti: per questo, per evitare problemi, sono stati messi a dimora sparsi qua e là».

Gli aggiornamenti arrivano dalle suore Comboniane: «Proprio la scorsa settimana, in uno dei villaggi in cui svolgono le attività, sono arrivati i coloni insieme all’esercito israeliano. Hanno ordinato ai beduini di abbandonare le baracche entro due settimane. Lo dovranno fare nel pieno dell’estate, spostandosi con automobili e asini e occupandosi pure dell’assistenza agli anziani e dei bambini. In una regione in cui, tra l’altro, è difficile trovare l’acqua».

C’è comunque poco da fare, «Israele sta cercando di annettere la Cisgiordania, ha in progetto venti nuovi insediamenti e, nonostante se ne parli soltanto ora, da sempre porta avanti violenze e soprusi di questo tipo».

Banner Gazzetta d'Alba