
di Elisa Rossanino
IL CASO – Marito e moglie residenti nell’Albese sono due dei molti risparmiatori caduti nel tranello costruito da un consulente finanziario che fino a pochi mesi fa agiva indisturbato per un istituto bancario presente in città. Una storia che si aggiunge alle molte che Gazzetta d’Alba ha iniziato a raccontare nelle scorse settimane.
Le modalità sono ancora una volta le stesse: instaurava un rapporto di fiducia al limite dal familiare che permetteva al broker di poter agire indisturbato. Un inganno nel quale i due coniugi sarebbero caduti alcuni anni fa e che sarebbe costato loro circa 700mila euro.
Con la scusa di avviare investimenti riservati a clienti con particolari possibilità, il consulente si faceva consegnare ingenti quantitativi di soldi. I clienti, convinti dalle parole del broker, avrebbero sottoscritto un investimento pari a 500mila euro scoprendo solo di recente che lo stesso aveva portato all’emissione di due assegni circolari intestati a uno studio notarile. Ma non solo, il promotore avrebbe consigliato ai due risparmiatori di fare alcuni investimenti in Btp che si sarebbero poi rivelati bonifici intestati a una società riferibile allo stesso.
Per mantenere i coniugi in una condizione di sostanziale tranquillità, il broker forniva periodicamente ai due estratti conto che apparentemente sembravano provenire dalla banca ma che in realtà erano falsi. Ai primi dubbi, i due si sarebbero rivolti all’istituto bancario per avere delucidazioni sulla situazione, apprendendo solo in quell’occasione di quanto avvenuto.
Il rapporto di amicizia era costruito tramite assidue telefonate, messaggi WhatsApp e incontri che si concretizzavano nel suo studio con la firma di documenti. Come in altri casi il truffatore aveva sfruttato la non preparazione in materia finanziaria dei clienti, che mettevano così nelle mani del broker i risparmi di una vita di sacrifici.
Ora i coniugi, seguiti dagli avvocati Giulia Boccassi e Stefano D’Agostino del foro di Alessandria, hanno presentato una querela presso la Procura della Repubblica di Asti nei confronti dell’uomo.
Intanto si attende la risposta della banca e che l’Ordine, al quale risulta ancora iscritto, prenda provvedimenti nei suoi confronti.
