
di Davide Barile
Fotoservizio Vacchetto
ALBA – D’estate il verde pubblico è una risorsa preziosa. Alba, da questo punto di vista, offre molte opzioni, tra parchi e giardini, ma, come ci hanno segnalato alcuni lettori, non tutti sono in buone condizioni. Lo abbiamo verificato. Il nostro viaggio parte dalla Moretta. Nei pressi di corso Cortemilia, l’unica area verde è in via De Gasperi.
Negli ultimi anni, il campo da calcetto è rimasto sempre chiuso e il giardino attorno è in preda all’incuria. Nei progetti dell’attuale Amministrazione, c’è il recupero dell’area: la scorsa settimana era previsto un incontro con i comitati di quartiere, che è stato rimandato a data da destinarsi. I malumori iniziano a farsi sentire: «Vorremmo arrivare a una soluzione: i tempi si stanno allungando troppo», è il commento di un residente.
Sempre alla Moretta, c’è l’area verde Generale Varda, davanti al supermercato Prestofresco. Qui, lo scorso anno, sono terminati i lavori di riqualificazione, con pavimentazioni in gomma antitrauma e la sostituzione dei vecchi giochi. «I bambini si possono divertire in sicurezza e adorano salire e scendere dalle montagnole. Peccato che, in estate, ci sia poca ombra», riferisce una coppia con due figli piccoli. Per trovare un po’ di refrigerio ci si può spostare sotto la casetta dove, dallo scorso anno, il comitato di quartiere, guidato da Maria Grazia Perrone, ha posizionato un armadio per lo scambio dei libri. L’iniziativa ha avuto successo. Ci sono anche panchine all’ombra, ma capita non di rado di imbattersi in bottiglie vuote e rifiuti.
Dietro i giardini Varda, tra i palazzi di via Saragat e via Cencio, c’è la cosiddetta area C167. Tra i residenti della zona, se ne parla come di «un’opportunità mai colta». Sono presenti soltanto uno scivolo e due animali a molla. Le piastrelle superstiti sono traballanti e invase da terra ed erba.
Molte persone
Ancora alla Moretta, di fianco al palazzetto di corso Langhe, c’è l’area Giorgio Ferrini. È molto frequentata dalle famiglie anche di sera. Una signora olandese riferisce: «Passo due settimane ad Alba ogni anno: con mio figlio di quattro anni, mi piace venire qua e farlo divertire con i coetanei». I giochi presenti sono diversi dal solito, in buone condizioni. I problemi riguardano certi dettagli, come i cestini traballanti e le panchine in legno scheggiato.

Tra corso Enotria e strada Vedetta, poi, c’è l’area Vera Martini Silvano, attorno al- l’anfiteatro costruito dal gruppo di residenti guidato da Renato Vai. Accanto agli alti alberi, ne stanno crescendo altri che, ogni anno, sono piantati dall’associazione Parruzza. L’ente gestisce la casetta dove, il sabato pomeriggio, si gioca a scacchi. Peccato solo per la mancanza di parcheggi nelle immediate vicinanze. Quello di fianco all’Enologica, comunque, dista poche centinaia di metri.
L’ambita altalena
In zona H, il giardino sembra il luogo ideale soprattutto per i giovani e per chi vuole socializzare, rilassarsi e anche studiare. Il campo da pallacanestro all’aperto è sempre occupato. Un esperto del settore sportivo, con disincanto, dice: «Per forza, in tutta la città è l’unico posto aperto e disponibile». La vicina area giochi dedicata a Riccardo Sobrino presenta l’inconveniente di trovarsi a ridosso del cantiere per la riqualificazione dell’ex caserma, che si trova alle spalle.

Considerando l’ampia superficie, ben si adatta a una constatazione udita da più voci: «Possibile che ci siano così pochi giochi? Nelle ore di punta, c’è la coda per salire sull’altalena. Visto che piace molto, perché non metterne qualcuna in più?».
Da valorizzare
Sarà anche per aver ascoltato certe lamentele che nei giardini Maestri del lavoro di corso Piave, rinnovati nel 2023, di altalene ne sono state piazzate tre coppie, tutte di diversi tipi. Già dal vociare che si sente avvicinandosi, si capisce che, al momento, è una delle aree verdi più frequentate. «I bambini giocano all’ombra e noi nonni li possiamo controllare dalle comode panchine», spiega un anziano, nel tentativo di condurre il nipote a casa per il pranzo.

Arriviamo in via Aldo Moro, dove negli ultimi anni si sono moltiplicate le segnalazioni di abbandono dei rifiuti e di schiamazzi notturni. Di giorno, tra i pochi coraggiosi che vi si addentrano, c’è anche una mamma con una bambina: «Attendiamo di vedere i lavori. Occorrerà fare qualcosa pure per le zanzare».
Da qui ci spostiamo in corso Europa, dove l’area Tecla Merlo ha un difetto che salta subito all’occhio: la mancanza di una recinzione. I piccoli, quindi, vanno sorvegliati a vista da chi li accompagna, per evitare possibili pericoli.
Vietato salire
Si arriva così a quello che dovrebbe essere la gloria del verde urbano albese, una sorta di Central park: il percorso Vita a San Cassiano. L’impatto, però, non è dei migliori: entrando dal lato dello stadio, ci si imbatte subito in una fontanella di acqua non potabile. Il cartello di avviso è poco leggibile, con i rischi connessi.
La vegetazione erbacea è molto fitta. Si prosegue con una prima area giochi in cui, da mesi, lo scivolo di plastica è sfondato, probabilmente per atti di vandalismo. Altre attrazioni sono cintate con reti.


Vicino a una macchinina, un bambino responsabile avverte: «Dentro c’è un nido di vespe». Un paio di giochi a molla sgangherati e un’unica altalena completano l’offerta. Sembra funzionare bene, invece, la carrucola adatta per bambini dai dieci anni in su.
In ogni caso, il gioco libero è limitato anche dalla maleducazione di alcuni: «Molti proprietari di cani lasciano senza guinzaglio i propri animali. E se li rimproveri, ti rispondono che è bravo», spiegano alcuni frequentatori.
Sempre al percorso Vita sono presenti gli attrezzi per gli esercizi ginnici degli adulti: a detta di alcuni sportivi, «se ne potrebbero installare anche negli altri parchi».
In cantiere
A fare il punto è Edoardo Fenocchio, assessore ai lavori pubblici: «A breve, durante l’estate, partiranno le opere in via Aldo Moro e nell’area di corso Piave». Altri interventi saranno eseguiti nell’area Vera Martini Silvano: «Sistemeremo la piccola piazzola asfaltata e occorrerà ridefinire gli spazi. Miglioreremo pure l’ac- cesso sul retro: l’intento è valorizzare lo spazio e organizzare iniziative nell’anfiteatro».
Per quanto riguarda il parco Sobrino, «quando il cantiere sarà ultimato, in primavera, verrà restituito alla città, tenendolo separato dalla nuova palestra». Saranno presenti passaggi pedonali: «Abbiamo stanziato 200mila euro per migliorarlo e dotarlo di altri giochi», prosegue.
Si arriva ad altre zone: «Valuteremo anche come migliorare i giardini di via Roma, della stazione e di corso Matteotti. Sono poco e mal frequentati. Occorrerà renderli attrattivi per le famiglie. Tra le idee, le sostituzioni delle attuali siepi, così da rendere più visibile ciò che accade all’interno». Ci si concentrerà anche sull’area C167 e sul percorso Vita: «Abbiamo in previsione di aumentare il numero delle attrezzature ludiche e degli arredi urbani».