
di Davide Barile
MUSICA – All’arena Guido Sacerdote da giovedì 3 a domenica 6 luglio l’Alba jazz festival avrà ospiti «soprattutto donne di caratura internazionale», per usare le parole di Fabio Barbero, ispiratore e guida dell’associazione che allestisce il fesitval. «Il nostro obiettivo è rendere accessibili i concerti a un pubblico il più vasto possibile. Per tale ragione, i biglietti, su ticket.it, sono in vendita a soli 10 euro. Per la chiusura, l’ingresso sarà gratuito: basterà prenotarsi su Eventbrite. Richiamiamo pubblico dal Piemonte e da altre regioni: preferiamo che la differenza sia spesa in alberghi, ristoranti e attività della zona».
Le serate inizieranno alle 21: la prima, giovedì 3, sarà con Lakecia Benjamin. Musicista jazz da New York, 43 anni, è un virtuosa del sassofono dallo stile inconfondibile. Ad Alba presenterà Phoenix, album ispirato alla rinascita seguita a un terribile incidente d’auto.
Venerdì 4 toccherà a Mohini Dey. Indiana, classe 1996, è bassista, cantante, arrangiatrice e produttrice: pur essendo ancora poco conosciuta nel nostro Paese, sui social è seguita da oltre settecentomila persone. In India, Forbes l’ha indicata, nel 2015, come una delle trenta persone con meno di trent’anni più influenti del Paese. La sua è una famiglia di musicisti, che comprende un padre bassista di jazz fusion, la madre cantante e la sorella chitarrista. All’Alba jazz sarà accompagnata da Shahar Amdor al sassofono, Daniel Szebenyi alle tastiere e Marco Cirigliano alla batteria.
Tullio De Piscopo, celebre percussionista partenopeo, sarà protagonista sabato 5 insieme al pianista Dado Moroni e al contrabbassista Rosario Bonaccorso. Il loro sarà un omaggio a Pino Daniele, «in assoluto il più grande di tutti. Oltre a essere stato, per me, un fratello».
De Piscopo è già stato ad Alba in altre occasioni: «Ricordo di aver suonato per la Fiera del tartufo e in un locale in cui si mangiava molto bene e si suonava jazz. Dopo aver assaggiato il tartufo, chiesi scherzando di usarlo come metodo per pagarmi. Nel viaggio di ritorno verso Milano, in macchina ci accompagnò quel profumo inebriante».
Il concerto finale, domenica 6, sarà con Aymée Nuviola, artista nata all’Avana. Formatasi nel più importante Conservatorio del suo Paese, nelle sue composizioni coniuga il jazz con musica classica, bossa nova, son cubano, bolero e filin. Soprannominata la Sonera del mundo, con il suo stile ha dato origine al genere Timba. Il suo ottetto comprende il pianista Kemuel Roig e il percussionista Eduardo Ramosun.
