
di Elisa Rossanino
ANTIVIOLENZA –Per dare voce al silenzio l’associazione Mai + sole arriva in Langa con la volontà di incontrare la cittadinanza e parlare alle Amministrazioni comunali sul fenomeno della violenza contro le donne.
La tavola rotonda per approfondire il tema e diffondere la conoscenza del fenomeno è in programma mercoledì 2 luglio alle 18.30 all’azienda agricola Cecilia Monte in via Serracapelli a Neive. «L’incontro è aperto a tutti, e in particolare l’invito è rivolto ai sindaci di Langhe e Roero per affrontare il tema della violenza di genere e per far capire a tutti che è possibile uscire dal silenzio», spiega la presidente dell’associazione Adonella Fiorito.
Con lei ci saranno anche l’avvocata albese Silvia Calzolaro; l’ispettrice superiore di Polizia della Squadra mobile di Cuneo, Mariella Faraco; il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Alba il capitano Giuseppe Santoro e il luogotenente della stessa Compagnia Claudio Grosso.
Un’occasione importante per «capire qual è la situazione locale e per dare alcune indicazioni utili a riconoscere episodi di violenza. Daremo strumenti adatti ad affrontare gli episodi sul proprio territorio. Vogliamo far sentire la nostra vicinanza», spiega. Per contrastare i casi di violenza di genere è fondamentale la rete di supporto formata da Forze dell’ordine, professionisti e volontari. «Per noi è un’occasione speciale per far sapere che sul territorio è presente un centro antiviolenza che si occupa delle emergenze e non solo. A noi possono fare riferimento tutti coloro che subiscono situazioni di maltrattamento. Accogliamo già molte donne e bambini».
Per i sindaci sarà l’occasione per riportare la loro esperienza sul tema acquisita sul territorio e per dialogare con le diverse realtà coinvolte nell’assistenza a chi vive situazioni di disagio o violenza.
L’appuntamento di Neive per ora è un unicum ma le volontarie di Mai + sole sono sempre impegnate nella divulgazione. Aggiunge la presidente Fiorito: «Uno dei nostri obiettivi è far sapere che si può fare qualcosa. Chi vive situazioni di violenza può chiamare il 1522, il numero antiviolenza nazionale a cui rispondiamo noi. E poi iniziare un vero percorso». In casi come questi, sono fondamentali due fattori: tempestività e prevenzione. «Cerchiamo di diffondere la conoscenza del fenomeno per prevenire gli episodi di cui oggi, troppo spesso, sentiamo parlare. Lavoriamo nelle scuole, incontriamo i giovani per sensibilizzarli», continua Fiorito.
Si tratta di una piaga sociale che al giorno d’oggi pare interessare tutte le fasce di età, «molti ragazzi non riescono ancora ad accettare il “no”. È un fattore culturale sul quale è importante lavorare».
Non è meno importante il ruolo dei sindaci, responsabili della salute dei loro cittadini. «Abbiamo deciso di rivolgerci direttamente a loro perché a loro spetta il compito di dare informazioni e poi di monitorare. Un Comune aperto e disponibile al dialogo che al confronto può fare davvero la differenza. In questi casi diventa importante anche una locandina affissa con il numero antiviolenza e stalking nel proprio paese. Sai che puoi chiedere aiuto e che puoi avere un punto di riferimento a cui domandare informazioni corrette in caso di bisogno».
