
RODDINO – Scienza, cultura e territorio si sono incontrati domenica 13 luglio sulla piazzetta della biblioteca di Roddino, nell’ambito della Fiera del Tartufo Nero, per un confronto sulle prospettive legate al tartufo nero e alla gestione del verde. Un dibattito promosso dal Comune di Roddino, con il patrocinio della Cia Agricoltori italiani della provincia di Cuneo, che ha messo al centro le sfide legate alla crescita spontanea del tartufo, alla manutenzione dei boschi e al cambiamento climatico.
Un tavolo di confronto tra esperti e istituzioni
Tra i relatori del convegno, Antonio Degiacomi, presidente del Centro nazionale studi sul tartufo, e Mario Aprile dell’Associazione tartufai di Alba. In platea, oltre al sindaco di Roddino Marco Andriano, anche il presidente dell’Unione dei Comuni delle Langhe Livio Genesio e numerosi primi cittadini del territorio, incluso quello della città di Alba.
Ribotta (CIA): “Servono boschi gestiti e buone pratiche agricole”
«Fondamentale è la tutela dei boschi – ha sottolineato Maurizio Ribotta, responsabile provinciale del Settore tecnici in campo di Cia Cuneo – che vanno gestiti, a cominciare dal sottobosco. Bisogna incentivare le Amministrazioni comunali a preservare le aree naturali, mettendo a dimora piante tartufigene autoctone, anziché dei pini. Le buone pratiche agricole, tanto più oggi con i cambiamenti climatici, insegnano l’importanza del cotico erboso per abbassare la temperatura al suolo e inserire elementi di riequilibrio ambientale come le file di querce tra le colture».
Ribotta ha poi evidenziato il ruolo dei bandi regionali ed europei sulla biodiversità e i rimboschimenti, ammonendo però: «L’importante è che la burocrazia non li renda sostanzialmente inaccessibili ai più, come spesso accade».
Conterno: “Più piccoli invasi e una gestione complessiva del territorio”
Sul tema dell’acqua è intervenuto Claudio Conterno, presidente provinciale di CIA Cuneo: «Servono piccoli invasi, anziché grandi opere centralizzate. Aumentare la “complessità” del territorio vuol dire occuparsene integralmente, ognuno per la propria parte. L’obiettivo comune deve essere la tutela dell’ambiente. L’acquedotto delle Langhe è stata un’opera eccezionale, dimostra che non esistono obiettivi impossibili, se si ragiona con la giusta mentalità».
Andriano: “Partire dal tartufo per affrontare il futuro dei nostri territori”
Soddisfatto il sindaco di Roddino Marco Andriano, che ha commentato: «Ringrazio sinceramente la CIA e tutti gli intervenuti per la qualità del confronto. Partendo dal tartufo, abbiamo toccato temi fondamentali come l’agricoltura, le difficoltà operative delle amministrazioni comunali e il peso delle autorizzazioni che spesso non coinvolgono direttamente i territori».
E ha concluso: «Il mondo è cambiato. Il clima sta cambiando sotto i nostri occhi, con effetti evidenti su produzioni agricole e ambiente. Non possiamo più ragionare per comparti stagni. Servono politiche integrate e visione comune: dobbiamo lavorare insieme – amministrazioni, associazioni e comunità – per affrontare queste sfide con responsabilità, unità e coraggio».
