
di Beppe Malò
ALBA – Italia nostra, nei giorni scorsi, si è espressa negativamente in merito alla possibilità di realizzare ad Alba il terzo ponte sul Tanaro. Anche se condivide la motivazione dell’intervento, di cui si sta occupando un tavolo di coordinamento che vede collaborare Provincia e Comune, cioè scaricare il centro storico dal traffico in attraversamento, il sodalizio ne ribadisce l’inutilità, in assenza di un piano per i mezzi pesanti e per la gestione del nuovo assetto.
Il riferimento va alla tangenziale Est, diretta verso la Moretta e corso Cortemilia. In precedenza, anche l’Osservatorio per il paesaggio di Langhe e Roero aveva preso le distanze dal progetto, proponendo al contrario l’ampliamento del ponte Albertino con due nuove corsie in grado di raddoppiare la capacità di assorbimento del traffico.
Proprio ad Alba, alcuni giorni fa, si è svolto un incontro nel corso del quale Regione, Provincia e Comune hanno fatto il punto della situazione, con aggiornamenti in materia. Luca Robaldo, presidente della Provincia: «Il confronto è stato molto costruttivo. Al termine, è stato convenuto di dare corso a un decreto che consenta di avviare la fase di progettazione esecutiva del terzo ponte». E prosegue: «Posso confermare che abbiamo lavorato con buona armonia. Ho preso atto della volontà della nuova Amministrazione nel procedere con la realizzazione dell’opera. Si tratta di un intervento tanto importante quanto complesso, per quanto di natura strategica per la città. La strada è ancora lunga e ci saranno altre difficoltà da affrontare, discutere e superare insieme. Ma è fondamentale avere compreso che c’è la ferma volontà di andare avanti. Il sindaco, Alberto Gatto, è anche consigliere provinciale e questo renderà più facile il dialogo».
Da non dimenticare, come precisa Robaldo, che il terzo ponte «sarà indispensabile per il polo fieristico che la Banca d’Alba sta realizzando in via Liberazione». Per quanto riguarda le risorse, conclude il presidente: «Sono previsti costi per circa 45 milioni di euro. Abbiamo la disponibilità dei cosiddetti fondi Crosetto (12 milioni) e di altre risorse. In questo momento, credo di poter dire che mancano all’appello tra i 10 e i 14 milioni di euro. Ma sono sicuro che, grazie all’intervento dello Stato, della Regione e della stessa Provincia, queste risorse saranno rese disponibili».