
di Davide Barile
MOBILITÀ – Dal 7 dicembre miglioreranno i collegamenti ferroviari tra Asti e Milano (ne parliamo anche a pagina 41) con l’introduzione di sette coppie di corse al giorno. Il servizio, gestito da Trenord, sarà un’estensione della linea attualmente esistente tra Alessandria e il capoluogo lombardo. Finora, il servizio diretto tra Asti e Milano era effettuato tramite Trenitalia da due coppie di treni.
La situazione potrebbe portare miglioramenti pure per Alba e dintorni. A fare alcune riflessioni in merito è Fulvio Bellora del Comis (coordinamento mobilità integrata e sostenibile): «L’asse di comunicazione verso Milano è strategico e, da sempre, sollecitiamo le istituzioni per trovare soluzioni che favoriscano i pendolari, attraggano nuovi residenti in fuga dalla costosa città, diano ai turisti l’opportunità di avere un’alternativa ai mezzi di trasporto a motore e consentano di raggiungere in treno e metropolitana l’aeroporto di Linate. Ora è il momento di allargare la visione e ripensare i collegamenti per le aree interne delle province, sviluppando la rete ferroviaria esistente, potenziando le linee attive e riattivando quelle sospese».
Per poter sfruttare al meglio l’opportunità di arrivare da Alba a Milano in treno, «sulla Alba-Asti occorrerebbero almeno due corse aggiuntive, una al mattino presto e l’altra dopo le 19. Così facendo, si potrebbe usufruire delle coincidenze per il capoluogo lombardo».
Tra Alba e Asti «resta il problema della mancanza del servizio nel fine settimana. Qualche prospettiva, anche in questo caso, c’è: l’Agenzia per la mobilità piemontese ha chiesto a Regione e Trenitalia un potenziamento del servizio. Speriamo che ciò accada nel 2026». Nei mesi scorsi, si era parlato di un progetto per l’arrivo dei treni a idrogeno tra Alba e Milano via Casale e Mortara. La soluzione prevederebbe pure la riapertura al traffico della linea Asti-Chivasso. «A essere sinceri, pare che ora sia tutto fermo», puntualizza Bellora.
Alcuni tratti sono chiusi
Tra le linee soppresse c’è ancora la Castagnole delle Lanze-Canelli-Nizza-Alessandria: «Sicuramente, se riaprisse, i passeggeri la userebbero. Fino a Nizza la linea è comunque mantenuta in efficienza grazie al passaggio dei treni storici. Fino allo scorso anno i viaggi li effettuava una società privata, la TrEno Lmr, in liquidazione da dicembre. In autunno, comunque, il servizio sarà erogato, nel fine settimana, direttamente da Treni turistici italiani, società del gruppo Trenitalia. Da Torino Porta nuova, i treni storici fermeranno a Lingotto, Bra, Alba e Canelli».
Altro ramo chiuso dai tempi del Covid-19 è la Bra-Cavallermaggiore. In questo caso, «circola l’idea di affidare la tratta ad Arena, che sta già gestendo con competenza la Cuneo-Saluzzo-Savigliano. Si aprirebbero, nel caso, scenari interessanti: l’ipotesi è unire più tratti per creare un’unica linea da Cuneo ad Alba».
È cambiato l’atteggiamento della politica
Positivo, secondo Bellora, è «il cambio di atteggiamento da parte dei politici. Pure l’assessore Marco Gabusi, che un tempo rispondeva picche a ogni richiesta di riattivazione delle linee, ora parla del treno come un’opportunità». Da Alba ad Asti ci vogliono circa 44 minuti e, secondo Bellora, «i tempi potrebbero essere ulteriormente ridotti se i mezzi accelerassero in certi punti. Nel periodo in cui le scuole sono chiuse, addirittura, i convogli arrivano quattro o cinque minuti in anticipo al capolinea. L’indice di puntualità è del 100 per cento. Sulla Alba-Torino-Germagnano, dopo l’arrivo, a maggio, dei treni Rock al posto dei vecchi Taf, l’indice si attesta a 95,60 sui cinque minuti e a 97 sui sette minuti. Fino a settembre, il capolinea sarà Torino: sono in corso lavori di adeguamento sul tratto settentrionale, che in precedenza era gestito da Gtt».
Uno sguardo fuori regione
Infine, lo sguardo di Bellora si allarga al resto d’Italia: «Per Bologna e Rimini, dopo la soppressione del treno diretto che passava anche da Asti, manca ancora il servizio. L’unica eccezione sono quelli turistici estivi, pagati dalla Regione Emilia Romagna. Dal 26 agosto, poi, sarà cancellato il Frecciabianca da Torino Porta nuova a Roma Termini. Partiva da Asti alle 15.55 ed era un’alternativa appetibile, pure per gli albesi, al più costoso Frecciarossa. Per raggiungere la capitale resterà l’Intercity notte per Reggio Calabria, ma in fatto di velocità e comodità è molto peggio».