
di Andrea Olimpi
LA MORRA – La Langa e il mondo del vino piangono Lorenzo Accomasso, scomparso venerdì 8 agosto a 91 anni, autentico custode della tradizione e punto di riferimento per generazioni di vignaioli. A La Morra, dov’era nato il 29 dicembre 1933, tutti lo conoscevano come “Lorenzo” o “il Commendatore”: un uomo schietto, ironico, capace di parlare alla terra con rispetto e di ascoltarla come si fa con un’amica di sempre.
Fin da ragazzo aveva imparato l’arte della vigna sotto lo sguardo vigile della madre, potando le viti e raccogliendo uve di nascosto. La prima vinificazione risale al 1958 e, nel settembre 1966, durante i festeggiamenti del paese, presentò la sua prima etichetta di Barolo. Seguendo gli insegnamenti del padre Giovanni, fu tra i primi a vinificare in selezione, affiancato dalla sorella Elena, scomparsa nel 2016, che curava vendite e accoglienza turistica.
Negli anni ’70 l’incontro con Luigi Veronelli segnò una svolta: grazie al celebre gastronomo, i suoi vini raggiunsero un pubblico più ampio e consolidarono la fama dell’azienda. Considerato vicino allo spirito dei “Barolo Boys”, Accomasso restò sempre fedele a uno stile tradizionale, fatto di lunghe maturazioni e selezione rigorosa: si imbottigliava solo ciò che superava standard qualitativi altissimi. Oggi il testimone è passato al nipote Lorenzo Jr., che porta avanti questa eredità.
Per oltre vent’anni, Accomasso ha guidato la Cantina Comunale di La Morra, trasformandola in un punto di riferimento per appassionati e turisti. Ma il suo impegno andava oltre il vino: sosteneva iniziative culturali e sportive, incoraggiando i giovani e favorendo lo spirito di squadra.
“Lorenzo Accomasso è stato un langhetto elegante e distinto come il Barolo di La Morra. Nei turbolenti anni ’50 del boom economico, con intelligenza e lungimiranza, aveva già deciso quale sarebbe stato il suo futuro: diventare un grande vignaiolo, a mio avviso il primo di sempre in un’epoca in cui il Barolo era appannaggio delle grandi case vinicole”, racconta Matteo Ellena, attuale presidente della Cantina Comunale di La Morra e prosegue: “Sviluppò e fece crescere il concetto francese di Vigneron ancora prima che diventasse simbolo di riscatto sociale negli anni ’80 e ’90, ma a differenza di altri lui rimase autentico. Da sempre legato a La Morra e soprattutto alla sua Annunziata, si è speso nella vita sociale del paese e soprattutto nella Cantina Comunale, che ha presieduto dal 1991 al 2011, facendola crescere fino a diventare un simbolo della Langa enologica. Ci lascia un’eredità importante da trasmettere alle giovani leve di vignaioli: essere legati alla vigna, farla crescere e non smettere mai di sognare. A nome mio personale e di tutti i soci e dei collaboratori della Cantina Comunale di La Morra, esprimo le più sentite condoglianze ai familiari e ai suoi cari, unendoci al loro dolore in questo momento di grande perdita per l’intera comunità”.
I funerali si terranno martedì 12 agosto alle 9.30 nella parrocchia S.S. Annunziata all’Annunziata di La Morra, con partenza alle 8.45 dall’ospedale di Verduno.
