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Giubileo dei giovani: per i ragazzi dell’oratorio di Bra è stato indimenticabile

Giubileo dei giovani: per i ragazzi dell'oratorio di Bra è stato indimenticabile

di Sofia Gaviglio

GIUBILEO DEI GIOVANI – «Carissimi giovani, aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno. Allora vedrete crescere ogni giorno, in voi e attorno a voi, la luce del Vangelo», così papa Leone XIV ha accolto circa 1 milione e mezzo di ragazzi dai 16 anni in sù che hanno partecipato dal 28 luglio al 3 agosto al Giubileo dei giovani 2025. Tra loro c’erano anche i ragazzi dell’Oratorio Salesiano San Domenico Savio di Bra, e proprio loro hanno voluto condividere con noi la loro esperienza.

Il viaggio: Bologna

Sono partiti lunedì 28 luglio da Fossano con il pullman, direzione Bologna. La prima tappa è durata 2 giorni, in cui hanno sentito la testimonianza di Sandra Sabattini (1961-1984), una ragazza che venne investita da un’auto. Ella in vita si dedicò soprattutto all’aiuto del prossimo e alla promulgazione della parola di Dio, con cui intratteneva un dialogo costante tramite un diario, scoperto solo in seguito alla sua scomparsa.

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Della sua storia ne hanno parlato due sue amiche insieme a Stefano Vitali, ex presidente della provincia di Rimini, che nel 2007 fu ricoverato per un tumore terminale al colon, da cui, inspiegabilmente, guarì. Il 3 settembre 2007 egli incontrò don Oreste Benzi, fondatore dell’associazione “Comunità papa Giovanni XXIII”, a cui era legata anche Sandra. Il sacerdote lo affidò all’intercessione della giovane, coinvolgendo nella preghiera l’intera Comunità. Da quel momento le condizioni del paziente migliorarono notevolmente. Questo evento ha permesso che Sandra il 24 ottobre 2021, dopo la conferma da parte del Sommo Pontefice del miracolo, diventasse beata.

Il secondo giorno a Bologna i pellegrini del nostro oratorio salesiano di Bra si sono recati al santuario di San Luca a piedi. Durante il cammino ogni oratorio portava con sé una croce in legno e recitava il rosario. «È stato difficile perché le temperature erano veramente alte e la strada in salita sicuramente non aiutava, ma il fatto di essere lì tutti insieme ci ha dato la forza di salire fino su», così ci racconta una delle animatrici.

L’arrivo a Roma

Il giorno seguente i ragazzi sono arrivati, in pullman, a Roma, dove sono stati ospitati dalla casa salesiana Pio XI. Tra i numerosi momenti che hanno vissuto sicuramente uno dei più toccanti è stato sentire la testimonianza dei genitori di Chiara Corbella (1984-2012), una ragazza piena di fede che si sposò con Enrico, con cui ha avuto 2 figli, che però muoiono nei primi anni di vita per delle malattie.

Malgrado ciò lei sperò sempre insieme al marito e rimase incinta di un terzo figlio, Francesco. Durante la sua gravidanza, però, Chiara scopre di avere un tumore alla lingua che le sarà fatale, ma non le importa, vuole vivere al massimo per suo figlio, nonostante il poco tempo che le rimane.

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«È stato un momento molto toccante perché avevamo lì davanti i suoi genitori che ci hanno raccontato la sua vita colma di fede, a cui si aggrappò sempre. Nonostante il poco tempo che ha trascorso insieme ai figli Chiara ha sempre detto di essere grata di aver vissuto insieme a loro».

Dopo la testimonianza i giovani hanno avuto un momenti di preghiera sulla tomba della ragazza che è diventata Serva di Dio, dopo l’apertura il 2 luglio 2018 da parte della Diocesi di Roma della causa di beatificazione e canonizzazione.

«Uno dei momenti più significativi che ho vissuto è stato sicuramente il passaggio dalla Porta santa. Siamo andati tutti insieme, svegliandoci molto presto, a San Paolo fuori le mura per togliersi di dosso e lasciare fuori il peccato, non pensando al passato, ma ponendosi buoni
propositi da seguire nella vita futura». Erano 4 le Porte Sante per il Giubileo, simboli di rinascita, situate nelle Basiliche di San Paolo fuori le mura, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Pietro.

Il mercoledì sera i giovani braidesi sono andati alla festa Mgs mondiale presso i Salesiani di Cinecittà, ma l’esperienza non era ancora finita, anzi.

Il giovedì si sono recati a San Pietro per partecipare alla catechesi con il cardinale Zuppi, i cui interventi sono stati intervallati da esibizioni, testimonianze e racconti di personaggi famosi come Mr. Rain, Nicolò Govoni, Amara e la madre di Sammy Basso.

«I momenti più belli, però, sono quelli passati a Tor Vergata insieme a tantissimi altri giovani». Prima di ciò, però, i nostri pellegrini di speranza hanno ancora avuto un momento speciale con il mandato Mgs in una casa salesiana di Cinecittà dove hanno incontrato la madre generale, nonché il rettor maggiore, che ha guidato la preghiera per tutti i Salesiani del mondo. Dopodiché hanno partecipato alla messa celebrata dal vescovo di Donetsk che si è commosso nel vedere così tanti giovani presenti alla funzione, soprattutto perché da lui, in Ucraina, non ne ha ancora avuto l’occasione. Incamminati poi sotto il caldo, direzione: Tor Vergata. Calata la sera è arrivato il Papa che ha fatto una veglia, «il cui momento più bello è stato l’adorazione, perché eravamo tutti in ginocchio in un silenzio quasi assordante».

Dopodiché i giovani hanno avuto la possibilità di fare delle domande al pontefice a cui lui ha risposto e, una volta finita l’adorazione era giunta l’ora di dormire un po’, ma non tutti erano d’accordo. «Ci sono stati canti e balli tutta la notte, insieme a una bella pioggia verso le 2 del mattino. Probabilmente ho dormito 2 ore, ma ne è valsa la pena».

Alle 7:30 della domenica il Santo Padre è tornato a bordo di un elicottero e ha fatto il giro di tutti i settori, dando la possibilità ai ragazzi di vederlo da vicino, sempre col sorriso stampato sulle labbra, prima della messa conclusiva.

«Sono stati 2 giorni molto intensi, sia a livello di caldo che purtroppo si è fatto sentire molto, sia a livello di momenti condivisi».

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