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Si apre oggi il Festival di Venezia: «Il cinema deve interrogare e sorprendere»

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Walter Colombo, inviato a Venezia

VENEZIA – Si apre oggi al Lido l’82ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia che si svolge fino al 6 settembre, trasformando la città lagunare in capitale mondiale del cinema, tra red carpet scintillanti, proiezioni esclusive e la magia del grande schermo. A dirigere i lavori, l’ormai leggendario Alberto Barbera, affiancato dal nuovo presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, che riguardo alla Mostra di quest’anno dichiara: «Al centro, l’idea di un’arte che continua a interrogare e sorprendere, nonostante confusione e instabilità del sistema produttivo e distributivo segnati dal predominio delle piattaforme, dall’impatto dell’intelligenza artificiale e dal difficile ritorno del pubblico in sala; il fascino del cinema rimane intatto e la scoperta di nuovi autori e nuovi linguaggi resta la ragione profonda di un festival che guarda al presente e al futuro».

Infatti il cinema ci allontana a forza dalla routine quotidiana, ci costringe a uscire dalla comfort zone affannosamente costruita, ci investe con immagini e racconti disturbanti che ci interrogano. Il panorama della Mostra abbraccia quest’anno 65 Paesi rappresentati. Un traguardo che emerge anche dai dati complessivi: sono stati iscritti 4.580 titoli, di cui 1.936 lungometraggi (173 italiani), 2353 cortometraggi (189 italiani), 102 classici restaurati (16 italiani) e 189 progetti immersivi (9 italiani), tra i quali scelti per la selezione ufficiale 91 titoli, distribuiti nelle diverse sezioni. Numeri che testimoniano la vitalità del cinema contemporaneo e la sua crescente diversificazione nei linguaggi e nei formati.

Apre Paolo Sorrentino

A inaugurare la rassegna sarà La grazia di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo e Anna Ferzetti, un debutto atteso sul tappeto rosso che promette poesia e innesti autoriali. Un pezzo di cinema italiano in piena forma assegna al festival un orgoglio nazionale con i film in concorso: Elisa di Leonardo Di Costanzo, Duse di Pietro Marcello, Un film fatto per bene di Franco Maresco e Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi.

Fuori concorso, per volontà del regista e del produttore Amazon, scalderà gli animi After the Hunt di Luca Guadagnino, con Julia Roberts, Andrew Garfield e Ayo Edebiri, un thriller universitario dal cuore #MeToo, che segna il debutto veneziano della diva Roberts, attesissima al Lido. Tra gli italiani anche le serie Portobello di Marco Bellocchio, sul “Caso Tortora” (protagonista Fabrizio Gifuni, nel cast anche Lino Musella, Romana Maggiora Vergano, Barbora Bobulova, Carlotta Gamba, Alessandro Preziosi, Fausto Russo Alesi e Salvatore D’Onofrio), e Il Mostro di Stefano Sollima, incentrato su il “Mostro di Firenze” (in uscita poi su Netflix). Tra gli altri attesissimi film in concorso: Bugonia di Yorgos Lanthimos, con Emma Stone; Frankenstein di Guillermo del Toro, con Oscar Isaac e Jacob Elordi; Jay Kelly di Noah Baumbach, con George Clooney, Adam Sandler e Laura Dern; The Smashing Machine di Benny Safdie, con Dwayne Johnson ed Emily Blunt; A House of Dynamite di Kathryn Bigelow, con Idris Elba e Rebecca Ferguson e Father Mother Sister Brother di Jim Jarmusch, con Cate Blanchett e Adam Driver.

Conduzione affidata a Emanuela Fanelli

Sarà Emanuela Fanelli la conduttrice dell’82° Festival di Venezia. L’attrice aprirà la kermesse conducendo la serata di oggi, sul palco della sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido) in occasione della cerimonia di inaugurazione, e guiderà la cerimonia di chiusura sabato 6 settembre, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali della Mostra.

Emanuela Fanelli

I film in concorso sono 21, giudicati dalla giuria presieduta dal regista e sceneggiatore statunitense Alexander Payne, è composta da: Stéphane Brizé, regista e sceneggiatore francese; Maura Delpero, regista e sceneggiatrice italiana, la prima regista donna a vincere il David di Donatello con Vermiglio presentato proprio l’anno scorso a Venezia; Cristian Mungiu, regista, sceneggiatore e produttore rumeno; Mohammad Rasoulof, regista e scrittore iraniano; Fernanda Torres, attrice, scrittrice e sceneggiatrice brasiliana e Zhao Tao, attrice cinese.

Werner Herzog

Quest’anno la Mostra internazionale d’arte cinematografica della biennale di Venezia ha assegnato i Leoni d’oro alla carriera al regista tedesco Werner Herzog e all’attrice statunitense Kim Novak. Accettando il riconoscimento, Herzog ha dichiarato: «Sono profondamente onorato di ricevere il Leone d’oro alla carriera dalla Biennale di Venezia. Ho sempre cercato di essere un buon soldato del cinema e questa mi sembra una medaglia per il mio lavoro». Ma la sua carriera non è ancora finita, infatti, l’autore di Aguirre, furore di Dio e Grizzly Man ha appena terminato il documentario Ghost Elephants e sta lavorando sul nuovo film Bucking Fastard, oltre a un progetto d’animazione tratto dal suo romanzo The Twilight World. Emozionata e grata, Kim Novak ha accolto il Leone d’oro dichiarando che «essere riconosciuta per l’insieme del mio lavoro in questo momento della mia vita è un sogno che si avvera. Conserverò nella memoria ogni momento trascorso a Venezia. Riempirà il mio cuore di gioia». Barbera ha ricordato il percorso dell’attrice come quello di una diva indipendente e ribelle, che seppe imporsi a Hollywood scegliendo i ruoli, difendendo il proprio cognome e denunciando le disparità di trattamento con i colleghi maschi. Amata dai grandi registi americani, da Billy Wilder a Otto Preminger, da Robert Aldrich a George Sidney, Novak ha legato per sempre la propria immagine al doppio ruolo de La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock.

Kim Novak

Il manifesta disegnato da Manuele Fior

Per quanto riguarda il manifesto ufficiale del Festival del cinema di Venezia 2025 è stato ideato dal fumettista e illustratore Manuele Fior, autore pluripremiato di graphic novel. Si tratta della sua prima collaborazione con la storica manifestazione cinematografica; Fior, che ha studiato architettura proprio nella città lagunare e vi abita da diversi anni, aveva già preso ispirazione da Venezia per ambientarvi il suo fumetto Celestia, dimostrando un profondo legame artistico e personale con il luogo. L’immagine pensata per il manifesto mostra due ragazzi e una ragazza intenti a giocare a fare il cinema sui tetti della città, mentre sullo sfondo si apre un cielo denso di nuvole. L’illustrazione è fortemente influenzata dalle architetture veneziane e richiama, nella composizione e nell’atmosfera, le vedute oniriche di Giambattista Tiepolo, uno dei più importanti pittori del Settecento e figura centrale nella tradizione artistica della Serenissima.

Anche quest’anno, come ogni anno, si prevede una kermesse dai grandi numeri di presenze di spettatori, attori e registi, con un programma di titoli pronti ad emozionare e accompagnare alla riflessione, un omaggio che Venezia regala alla settima arte e ai suoi appassionati estimatori.

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