di Corrado Olocco
BERGOLO – Nell’albo d’oro del premio Fedeltà alla Langa, domenica 7, entreranno un regista, due esponenti del mondo del volontariato e un medico. Personaggi che hanno contribuito a valorizzare e difendere le aree collinari in cui vivono o sono nati.
Alle 11, al Teatro della pietra, a ritirare il riconoscimento promosso da Comune e Pro loco di Bergolo, Unione montana e Provincia di Cuneo saranno: Andrea Icardi, Giuliano Negro, Renato Prandi e Ugo Valesano.
Andrea Icardi, classe 1976, di Santo Stefano Belbo, è noto soprattutto come regista di Onde di terra, il film che negli ultimi dodici mesi ha riempito le sale cinematografiche del Piemonte, oltre a saloni comunali e parrocchiali di moltissimi paesi, entrando anche tra le opere prime selezionate per i David di Donatello. Come si legge nella motivazione, Icardi (già collaboratore di Gazzetta d’Alba) «ha dedicato l’intera carriera a raccontare il paesaggio, l’identità, la memoria e l’evoluzione della Langa».
Giuliano Negro, nato a Prunetto nel 1949, viene definito dalla giuria «una figura di riferimento silenziosa, ma importante». La sua fedeltà al territorio si manifesta con l’attività di guida al castello di Prunetto, di referente dei Volontari dell’arte della diocesi di Mondovì e con l’impegno nella Croce rossa di Monesiglio.
Renato Prandi, classe 1947, di Camerana, ha ricoperto fin da giovanissimo svariate cariche amministrative nel suo Comune, dove è anche volontario della Pro loco e della Protezione civile. A Camerana, Prandi ha fondato e presiede una sezione del-
l’associazione torinese Orizzonti di vita, che garantisce interventi di ascolto, socializzazione e supporto agli anziani e a tutte le persone che ne hanno necessità.
Ugo Valesano, nato nel 1955 a Monesiglio, ha iniziato la sua attività come medico di famiglia specializzandosi in pneumologia all’Università di Pavia. La motivazione dice tutto: «Non si è mai risparmiato nell’esercizio della sua professione andando a visitare all’occorrenza i pazienti a casa e lasciando aperti gli ambulatori ben oltre gli orari previsti. È stata esemplare la cura mostrata verso le persone più vulnerabili, soprattutto l’at-
tenzione e l’impegno nel seguire la salute e il benessere degli anziani a volte soli, a cui faceva visita, anche se non chiamato, solo per scambiare due chiacchiere».
