
di Corrado Olocco
BERGOLO – In occasione dell’Ecofestival estivo, in paese si è parlato nuovamente di mobilità sostenibile, con la presentazione del progetto della Ciclovia della pietra, che si è aggiudicato il bando Bici in Comune, promosso da Sport e salute in collaborazione con l’Anci. Bergolo era capofila del progetto, che coinvolge anche Castelletto Uzzone, Levice, Gorzegno e Monesiglio. Dal bando arriveranno 30mila euro, ai quali se ne aggiungeranno altri 24.500 dalla fondazione Crc.
Ad affiancare il Comune nella stesura del progetto c’erano le associazioni Vagamondo e New wellness education, attive da anni in paese con progetti che coinvolgono giovani da tutto il mondo.
A seguire l’iniziativa della ciclovia e a illustrarla al teatro della pietra è stato Fabrizio Gallo, di Vagamondo: «È stata molto importante la vicinanza e la collaborazione con le istituzioni. Il progetto è biennale ed è legato alla mobilità. Si prevede di mappare le strade asfaltate, per oltre ottanta chilometri, da Cortemilia fino a Saliceto. Ci saranno tre punti di distribuzione delle bici e dieci colonnine di ricarica». Inoltre, prosegue Gallo, sono previste anche altre iniziative, come incontri con le scuole sulla sicurezza stradale in collaborazione con le Forze dell’ordine, una caccia al tesoro e dei momenti di formazione su come si mappa un percorso Gpx, mentre grazie al sostegno della fondazione Crc saranno acquistate anche due cargo bike per fare la spesa.
L’itinerario ciclabile sarà dotato di segnaletica interattiva, Qr code, mappe Gpx e pannelli informativi in più lingue, oltre a bike point multifunzione che offriranno colonnine di ricarica e servizi di piccola manutenzione. La messa in Rete dei servizi sarà gestita attraverso un’App sviluppata con il supporto degli studenti del-
l’istituto Piera Cillario Ferrero di Cortemilia.
Alla presentazione sono intervenuti anche il cortemiliese Claudio Castelli e Cristian Ancione, di Cicli Bam, di Sassello (Savona), laboratorio che produce biciclette in bambù molto adatte agli itinerari fuoristrada. «Il bambù smorza le vibrazioni e garantisce un maggior confort di guida. È un materiale leggero e resistente, mentre il carbonio è più rigido. Quella in bambù è la miglior bici da gravel possibile», hanno spiegato Castelli e Ancione, precisando che, su circa 1.400 tipi di bambù esistenti al mondo, loro ne utilizzano due rigorosamente made in Italy, provenienti da Cremona e Moncalieri.
