
di Roberto Aria
IL FESTIVAL – Derio Olivero, il vescovo di Pinerolo, sarà ospite al festival Profondo umano domani, martedì 16 settembre, per l’incontro “Gesù e il potere, tra forza e libertà”, in programma alle 21 nell’auditorium della fondazione Ferrero (ingresso gratuito).
Gesù era buono. Olivero?
«Ma non bisogna pensare che fosse un ingenuo, un facilone, uno a cui va bene tutto. Gesù era buono nel senso che era capace solo di bene e non di male. Era uno che creava e non distruggeva, guariva e non faceva ammalare, risuscitava e non faceva morire. Aveva molto “potere”, ma era un potere per generare, guarire, salvare. Lui ha una faccia sola, non due. Non è creatore e distruttore, ma solo creatore. È solo capace di salvare, liberare, guarire. In questa luce Gesù è uno che combatte il male. Non è complice del male. Per questo è severo con coloro che sono complici del male: i potenti malvagi e prevaricatori, gli ipocriti che antepongono la norma alla persona, i violenti. Lui è potente, ma il suo potere lo usa per aiutare. Non usa il potere per tornaconto personale, per dominare, ma lo usa per servire. Sulla croce succede una cosa incredibile: non usa il potere per uccidere gli uccisori, ma usa il potere per mettersi a servizio anche degli uccisori. Usa il suo potere per perdonare. Il suo potere è amore».
Oggi il potere schiaccia le persone: come fare a riconoscerlo e a combatterlo?
«Gesù era molto libero, schietto e diretto verso i potenti. Con libertà condannava la loro violenza. Smascherava la loro ipocrisia. È celebre il brano di Luca (22,25-27): “I re delle nazioni le governano e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve”».
L’intervista completa sarà in edicola con il numero di domani, 16 settembre.
