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Una raccolta fondi per sostenere “In viaggio con Arlo”, che ha dato una prospettiva a 30 ragazzi e alle loro famiglie

Il tema è quello della salute mentale, a cui la sanità pubblica, da sola, non può dare una risposta del tutto efficace. Il progetto, iniziato nel 2023, fino a oggi è stato finanziato da Compagnia di San Paolo, ma servono 140mila per andare avanti e consolidarlo.

Una raccolta fondi per sostenere "In viaggio con Arlo", che ha dato una prospettiva a ragazzi

di Maria Grazia Olivero

ALBA«Prima ero morto. Dopo dieci anni sono tornato nel mondo. Sono entrato in un supermercato e ho sentito i suoi cento odori. Ho ripreso a vivere. Come un bambino che impara a camminare». Così, citando le parole di un utente, lo psichiatra trentino Renzo De Stefani ha concluso, nei giorni scorsi, l’incontro fatto con le famiglie albesi e braidesi dell’associazione Diapsi (Difesa ammalati psichici) che hanno preso parte al progetto “In viaggio con Arlo”. Il titolo dell’incontro era “Salute mentale al bivio?”. Le parole citate sono di un malato psichico che ha raccontato in modo inequivocabile la sua positiva esperienza di cura, durata circa due anni. Come lui una trentina di ragazzi, già seguiti dall’Asl Cn2, sono entrati in un progetto di vita personalizzato grazie a un innovativo quanto consolidato approccio psichiatrico, l’idea del “fareassieme”, che mette al centro l’utente e la sua famiglia.

Un metodo innovativo

In pratica, superando la tradizionale impostazione sanitaria, è stata costituita una vera squadra di persone relazionalmente importanti e riconosciute dal beneficiario (familiari, amici, altre figure di riferimento) che, in aggiunta ai professionisti (un case manager dell’Asl Cn2 e un tutor del terzo settore), si sono incontrati almeno una volta al mese, affiancando in modo continuativo il giovane nella costruzione del suo nuovo itinerario esistenziale.

Una raccolta fondi per sostenere "In viaggio con Arlo", che ha dato una prospettiva a 30 ragazzi e alle loro famiglie 1

Il concetto chiave è questo: ogni individuo, se viene veramente ascoltato e accolto, è in grado di esprimere il proprio essere, delineando le aspettative che ha per il futuro. Lo hanno sottolineato in primis i familiari di Diapsi – ben una cinquantina i presenti all’incontro –, spesso usciti per la prima volta da un tunnel profondo, per intravedere una nuova strada colma di speranza.

Servono nuove risorse

Lo psichiatra trentino De Stefani ha seguito e validato il percorso albese, finanziato dalla Compagnia di San Paolo con 200mila euro, da settembre 2023 a ottobre 2025, in partnership con progetto Emmaus, Asl Cn2, consorzi socioassistenziali di Alba e Bra, cooperativa Alice, associazione Pons e Diapsi Alba-Bra, per l’appunto. Le date sono da tenere d’occhio. Perché tra poche settimane questi giovani potrebbero essere di nuovo lasciati a un servizio sanitario che, da solo, si è mostrato inadeguato ad aiutarli a superare la difficoltà. A questo proposito durante la serata è stata lanciata una campagna di raccolta fondi, per dare prospettiva nel 2026 a quanto è stato costruito e aiutare altri utenti, una quarantina in totale. Si cercheranno nuove risorse presso fondazioni, istituzioni e privati, poiché complessivamente servono 140mila euro al più presto per continuare a fornire risposte efficaci ai diritti di cittadinanza, autonomia abitativa, lavoro e socialità.

La campagna di raccolta fondi

La campagna “Un futuro per Arlo” è appena partita e punta ad arrivare al maggior numero di persone. È stata lanciata attraverso la piattaforma di crowdfunding gofundme.com, dove
è stata aperta una pagina dedicata (raggiungibile anche tramite il Qr code qu sotto). Tutti possono dare il proprio contributo attraverso una piccola donazione, ma non solo, anche condividendo la campagna con la propria cerchia di amicizie, visto che non tutti sono a conoscenza dell’importanza di questo tema e di quanto l’approccio seguito possa fare la differenza.

Una raccolta fondi per sostenere "In viaggio con Arlo", che ha dato una prospettiva a 30 ragazzi e alle loro famiglie

Oltre a gofundme.com, si può anche contribuire tramite l’Iban del sodalizio IT15P0569622500 000002106X71. È anche in partenza una campagna sui diversi social con la collaborazione della compagnia teatrale Momu, dell’associazione Moreno museum di Torino, oltre a varie iniziative di sensibilizzazione. Per conoscere meglio l’associazione e il progetto, il sito di riferimento è diapsialbabra.it, dove sono presenti i contatti dei referenti per ottenere ulteriori informazioni.

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