 
di Beppe Malò e Davide Barile
ALBA Il fatto che ad Alba la rete viaria sia inadeguata agli abitanti della città e alle persone che vi gravitano attorno è noto da tempo. Se le carenze sono già evidenti nella quotidianità, soprattutto negli orari di punta, i problemi esplodono durante la Fiera del tartufo e, da anni, raggiungono l’apice nel fine settimana del Baccanale. Il bel tempo di sabato 18 e domenica 19 ottobre ha invogliato turisti, escursionisti, albesi, langaroli e roerini a riversarsi in massa nel centro storico della città delle cento torri. Alle lunghe code, durate dal mattino al primo pomeriggio, sono seguiti gli incolonnamenti, in senso contrario, sul far della sera.
Difficoltà nel trovare un posto per parcheggiare sono state registrate un po’ ovunque, accentuate anche dalla presenza dei banchi del mercato ambulante. Nel centro storico, residenti o gestori di attività, pur procedendo a passo d’uomo, sono stati costretti a fare la gimcana per evitare incidenti. Nei discorsi tra le persone e nella piazza dei social, la domanda più ricorrente è una: perché non organizzare, almeno nei giorni di punta, un sistema di navette collegate con i parcheggi esterni? Bra, con Cheese, è un esempio a chilometro zero. Ma anche eventi come Collisioni hanno sperimentato il sistema.
CAOS IN ZONA H
Il comandante della Polizia municipale, Antonio di Ciancia, è la persona più adatta per tracciare un bilancio: «Anche quest’anno, la domenica del Baccanale è stata difficile per quanto riguarda le presenze, i volumi di traffico, la viabilità e l’accesso ai parcheggi».
Con il sistema delle telecamere che registrano i passaggi agli ingressi dell’abitato urbano, si possono monitorare anche i numeri: «Domenica 19 ottobre sono entrati ad Alba 90mila mezzi tra auto, caravan e pullman. È più difficile stimare con esattezza il numero dei visitatori, ma si sono senza dubbio superate le 100mila presenze, probabilmente per difetto».
Il centro storico era affollatissimo, con 230 banchi ambulanti e le postazioni per il cibo dei borghi, che hanno servito migliaia di ordinazioni: solo l’esaurimento delle scorte alimentari ha scoraggiato i turisti ancora in coda alle casse. «È comprensibile che queste cifre mettano in difficoltà una città da 30mila residenti», dice il comandante. «Grazie all’aiuto di Carabinieri, Polizia, dei Vigili e del servizio di sicurezza allestito dagli organizzatori, la giornata è andata avanti bene, senza incidenti di rilievo». A parte un tamponamento sul ponte della tangenziale, che ha coinvolto tre auto senza conseguenze gravi per gli occupanti, ma che ha causato una coda infinita.
TRA CENTRO E PERIFERIA
Sempre durante domenica, è stata registrata una nuova tendenza, se così si può chiamare: il prato della zona H si è trasformato in un parcheggio. Di Ciancia: «Il cattivo esempio è contagioso. Una famiglia ha pensato bene di parcheggiare sul prato e organizzarsi per un breve ristoro. In poco più di un’ora, le auto sono diventate 150. Siamo intervenuti e abbiamo sanzionato, ma è stato impossibile rimuovere i mezzi. Purtroppo abbiamo anche dovuto constatare danni significativi come la rottura di cordoli e il danneggiamento di tratti di marciapiedi. C’erano anche Suv».
Ma il comandante nega che la causa sia la carenza di stalli: «Le criticità sono state create dal fatto – per alcuni versi comprensibile – che tutti vogliono parcheggiare in centro, dove non c’era più un angolino. Al contrario, c’era ancora posto nel parcheggio della Ferrero ed era mezzo vuoto quello del Mercatò extra di San Cassiano, evidentemente ritenuti troppo lontani, così come alcuni spazi alla Moretta». Le navette, dicevamo.
LA GESTIONE
Una situazione, quella del traffico albese durante gli eventi più gettonati, che esige un impegno notevole. Ne parla Paolo Tosco, ispettore della Municipale: «Nelle ore centrali della giornata, siamo una ventina di agenti: oltre agli albesi di turno e disponibili a fare gli straordinari, arriva personale di supporto dai paesi del circondario, da Asti e dall’Unione dei Comuni del Fossanese».
Ogni domenica di Fiera si apre allo stesso modo: «Alle 5 del mattino gli agenti sono di solito impegnati a rimuovere le auto in sosta negli spazi riservati al mercato. Qualche anno fa i veicoli multati per tale infrazione erano molti di più, mentre oggi sono soltanto quattro o cinque alla settimana: in genere, si tratta di chi arriva da fuori zona».
Riguardo ai pullman, aggiunge: «Per la salita e la discesa dei passeggeri, diamo indicazioni agli autisti di stazionare in aree che non blocchino il traffico, come la zona della caserma dei Carabinieri e il lato della stazione in corso Fratelli Bandiera. Al termine, gli autisti vanno in parcheggi periferici, alla Ferrero o nella zona industriale, per riposare in tranquillità e non intasare il centro». Nel fine settimana del Baccanale, molti hanno trovato spazio anche sotto al ponte della tangenziale al Rondò, dove inizia il ponte sul Tanaro.
TROPPI EVENTI IN UN SOLO WEEK END
Ad avere le idee chiare sul traffico, esposte sempre con pacatezza, è Stefano Mosca, direttore dell’ente Fiera di Alba: «Certe scelte devono essere portate avanti in primis dall’Amministrazione e, con loro, è da anni che ci confrontiamo sul tema della mobilità sostenibile. Da tempo, si ipotizza di sfruttare i parcheggi esterni alla città, dotati di ampi spazi, per promuovere un servizio di navette per il centro storico. Sicuramente il traffico diminuirebbe», commenta. Per esempio, tra le iniziative virtuose già sperimentate sul territorio, anche questo autunno a Barolo è confermata la navetta gratuita che collega il parcheggio di via Alba con il centro, ogni fine settimana preso d’assalto dai turisti, soprattutto in concomitanza con la Fiera.
L’iniziativa rientra nel progetto “Langhe in rete”, promosso dall’ente turismo Langhe Monferrato Roero e dall’Unione dei Comuni colline di Langa e del Barolo. Riprende Mosca, ponendo l’attenzione su un altro punto: «Prima di tutto, è doveroso fare una premessa. Nonostante qualcuno ci possa additare come i responsabili del caos, l’ente Fiera in realtà non organizza il Baccanale, che è gestito dalla Giostra delle cento torri, e il mercato ambulante, autorizzato dal Comune. Detto ciò, penso occorra una riflessione sulla quantità di iniziative tutte concentrate in un solo giorno, in uno spazio molto ristretto. Ritengo si debba togliere qualcosa dall’offerta: nella domenica del Baccanale, per esempio, si potrebbe evitare di organizzare il mercato ambulante e rimandarlo a novembre. Tanti altri piccoli eventi potrebbero essere rimandati, così da snellire un po’ la situazione».
POCHI TRENI
Lo stare fermi in coda e girare a vuoto per cercare di trovare un parcheggio non è un bel biglietto da visita: «Sono tutte situazioni che possono rendere parecchio stressante un’esperienza piacevole. Per ridurre l’incidenza dei veicoli sulla città, sarebbe anche interessante incrementare l’attuale servizio di trasporto ferroviario da Torino e da Asti. È un ragionamento che i Comuni, le Province e la Regione devono fare tramite un confronto con Trenitalia. Purtroppo, il limite della destinazione turistica Alba è l’impossibilità oggettiva di raggiungerla con i mezzi pubblici. Lo stesso avviene nei paesi delle Langhe e del Roero. Molti turisti – ne siamo sicuri dai riscontri che abbiamo – sfrutterebbero un tale servizio». Tra le strade da percorrere c’è anche l’analisi di quelle realtà che hanno fatto scuola sul tema sostenibilità, pur gestendo flussi turistici importanti: «Ci confronteremo alla fine di novembre con una delegazione dell’Alto Adige, già invitata dalla Strada del Barolo. Nella loro zona il trasporto pubblico funziona benissimo e abbiamo molto da imparare», conclude il direttore dell’ente Fiera.
Ne parliamo anche nel nostro podcast settimanale:
 
		