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AAA Cercansi inquilini alla pari per il progetto della cooperativa Alice

Per Ludovica e Lorenzo, il progetto è il luogo in cui è possibile mettersi alla prova alla ricerca della propria autonomia.

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di Elisa Rossanino

IL PROGETTO Una tazza di caffè fumante e una fetta di torta, è così che ti accolgono Ludovica e Lorenzo nell’alloggio albese dove vive il progetto Inter aequalis. Letteralmente “alla pari” è l’iniziativa nata nel 2018 all’interno della cooperativa Alice di Alba dall’idea degli operatori del Coccio e la tela. Uno spazio di condivisione dove i ragazzi che hanno bisogno di assistenza possono sperimentare un percorso di autonomia reale. Ma non solo, Inter aequalis è molto di più: è anche un luogo dove giovani ragazzi volenterosi possono vivere un’esperienza autentica di coabitazione.

La testimonianza di Ludovica

«Volevo andare via di casa, vivere in autonomia ed ecco che appena nato il progetto ho subito aderito», racconta Ludovica, anima della casa e parte del progetto da sette anni.  «Vivevo in Langa, ma adesso che sono ad Alba ho trovato in questo posto una vera casa, questo è il mio mondo, la mia vita», racconta. «Qua trascorro le giornate scandite tra i miei mille impegni. Vado al Coccio e la tela (il centro diurno per persone con disabilità della cooperativa Alice) dove partecipo al laboratorio di ceramica, sono molto brava a dipingere, ho molta fantasia. Poi adoro andare in palestra e pure a nuotare. Il venerdì è il giorno che dedico agli amici, ci troviamo e capita che andiamo a mangiare una pizza tutti insieme».

La parola a Lorenzo

Poi si presenta anche il secondo degli ospiti che sta partecipando al progetto. Una delle stanze della casa ospita Lorenzo: «Avevo già partecipato ad altri progetti simili ma cercavo un posto che mi permettesse di essere davvero autonomo, mi volevo mettere alla prova. Così mi sono informato ed eccomi qua», racconta. «Durante la settimana lavoro in un pastificio e poi sono impegnato in varie attività di volontariato. Ho appena finito di aiutare alla festa del borgo Moretta e presto, con l’inizio della stagione, sarò al cinema teatro Moretta. Nel tempo libero mi piace cantare e suonare. Faccio parte del progetto da due anni e mezzo circa e ormai posso dire di essere molto soddisfatto di come sta andando», spiega Lorenzo.

AAA Cercansi coinquilini alla pari per il progetto della cooperativa Alice

C’è posto per altri inquilini

Accanto alle loro ci sono alcune stanze ancora disponibili che aspettano nuovi inquilini. «C’è posto per altri ragazzi disabili, ma siamo anche alla ricerca di giovani coinquilini pronti a vivere un’esperienza diversa. Lo stile è quello più tipicamente universitario. Appartamenti condivisi che permettono di abbattere le spese e di lasciare la casa dei genitori», spiega Giada che coordina il progetto insieme ad Aurora. L’invito è rivolto a tutti, il ruolo dei giovani conviventi nella casa «è quello di coordinare l’alloggio. Sono i nostri occhi ma non hanno responsabilità educative specifiche, per tutto possono fare riferimento a noi della cooperativa. Chiediamo solo di trascorrere del tempo insieme ai ragazzi presenti, di condividere almeno un momento durante la giornata, per esempio la cena. Non serve una presenza costante. Oltre a condividere le spese chiediamo loro di essere disponibili a interfacciarsi con gli operatori», spiega Giada.

L’esperienza di Letizia

Da pochi giorni Letizia, giovane coinquilina, ha lasciato l’alloggio e ora servono dei sostituti. Racconta: «Ho conosciuto il progetto quasi per caso e ho aderito. Volevo vivere un’esperienza fuori da casa mia e mi è sembrata una bella opportunità. Come in tutte le coabitazioni, con gli altri coinquilini della casa serve del tempo per conoscersi, per entrare in confidenza ma poi si diventa una vera famiglia. È un’esperienza che consiglierei e che rifarei».

La gestione della casa è suddivisa tra tutti i componenti, per la pulizia delle aree comuni ci sono turni settimanali e ciascuno è responsabile dei suoi spazi. Chi lava il pavimento, chi la cucina e chi si occupa dell’immondizia, delle piante o dell’orto di recente nato su uno dei balconi dell’alloggio. Ai giovani conviventi «chiediamo di rimanere almeno un anno e di proporre alcune attività da fare, di farsi conoscere nel quartiere e con i vicini. Per esempio a Natale realizzano sempre alcuni biscotti da regalare ai condomini del palazzo. Possono anche fare delle uscite. Durante la settimana io e Aurora passiamo a trovare i ragazzi e raccogliamo eventuali problematiche e difficoltà», aggiunge Giada.

A proposito di gite, «quest’anno siamo andati due giorni a Sant’Anna di Vinadio con l’associazione Mondo senza confini di Fossano. Ero già stata lì quando frequentavo le scuole medie, ora è tutto diverso. Siamo stati davvero bene, Lorenzo ha fatto una camminata, io e Letizia siamo rimaste a riposarci», aggiunge Ludovica.

Le porte sono sempre aperte

Le porte dell’alloggio sono sempre aperte ai volontari e alle realtà del territorio che vogliono conoscere il progetto. Di recente hanno visitato la casa un gruppo scout e alcuni studenti albesi. «Cerchiamo due coinquilini e abbiamo ancora posti disponibili per chi vuole sviluppare la propria autonomia. È un progetto all’avanguardia che vale la pena di valutare, già presente in altre città. Per ora la cooperativa ha un solo appartamento, ma chissà in futuro potrebbe ampliare l’offerta».

Un’esperienza arricchente dal punto di vista umano, in pochi mesi ho trovato degli amici veri», si legge su una lavagnetta in cucina, è un messaggio lasciato da Matteo, un giovane che qualche mese prima aveva vissuto l’esperienza di condividere l’appartamento con Ludovica e Lorenzo.

Chi fosse interessato a saperne di più può chiamare il numero 337-10.05.710.

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