Ab Amajou tra i 15 italiani rimpatriati oggi da Israele

Dalle notizie trapelate, l'ex consigliere braidese è stato imprigionato nel carcere di Ktzi’ot, nel deserto del Negev.

Global sumud flotilla / Navi abbordate nella notte, nessuna notizia di Ab Amajou

FLOTILLA – È previsto per oggi, 6 ottobre, il rimpatrio degli ultimi quindici attivisti della Global sumud flotilla arrestati e detenuti da Israele: tra di loro, dovrebbe esserci anche Ab Amajou, presidente di ActionAid Italia, torinese trapiantato a Bra, dove è stato anche consigliere comunale.

Come ha annunciato ieri il ministro per gli affari esteri Antonio Tajani, l’ultimo gruppo di italiani non è stato liberato perché sono coloro che, a differenza degli altri, non hanno accettato l’espulsione volontaria. È stato un giudice a disporre la loro liberazione, dopo un periodo di detenzione. I primi a essere tornati a casa, venerdì scorso, sono stati i quattro parlamentari a bordo della Flotilla. Poi, tra sabato e domenica notte, altri 26 connazionali sono stati rimpatriati. Amajou, insieme agli altri 14 attivisti rimanenti, dovrebbe salire oggi a bordo un volo charter per Atene, dove saranno presi in carico dall’Ambasciata italiana.

L’allarme di ActionAid Italia

È stata ActionAid Italia proprio ieri, 5 ottobre, a lanciare un appello per il rilascio di Amajou. Dalle notizie trapelate, l’ex consigliere braidese è stato imprigionato nel carcere di Ktzi’ot, nel deserto del Negev. Insieme agli altri attivisti della Flotilla, era sbarcato al porto di Ashdod, dopo l’abbordaggio delle barche – cariche di aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza – da parte dell’Esercito israeliano. Amajou viaggiava a bordo della Paola I, fermata nella notte del 2 ottobre. Il suo equipaggio era formato da uomini e donne proventi da diversi Paesi. Anche il sindaco di Bra Gianni Fogliato è intervenuto: «Il nostro concittadino Ab è ancora detenuto in Israele. Ho avuto modo di parlare con la famiglia, che mi ha detto di aver ricevuto rassicurazioni sulle sue condizioni di salute che, al momento, sono buone», ha dichiarato nei giorni scorsi.

Le condizioni detentive

Nel frattempo, ora per ora si aggiungono detentive subite dagli attivisti in Israele. Al rientro in Italia, molti attivisti hanno condiviso con la stampa i trattamenti degradati subiti durante l’arresto e la detenzione. Saverio Tommasi, giornalista di Fanpage.it, ha paragonato il trattamento ricevuto a «quello delle scimmie nei circhi degli anni Venti», riferendosi anche a botte sulla schiena e sulla testa. Anche gli altri italiani hanno parlato di comportamenti aggressivi. In più, sarebbero anche stati negati agli attivisti i farmaci salvavita, nonostante le richieste. Oggi dovrebbe essere rilasciata e rimpatriata anche l’attivista svedese Greta Thunberg: nei giorni scorsi, sono circolate notizie sui principali organi di stampa sul trattamento particolarmente degradante subito dalla giovane, anima del movimento studentesco dei Fridays for future. Se da Israele è arrivata la smentita, nei giorni scorsi sul canale social del ministro della sicurezza nazionale israeliana Ben Gvir, rappresentante dell’estrema destra, è comparso un video propagandistico in cui definisce come terroristi i membri della Flotilla: un vero e proprio show, circondato da poliziotti, con gli attivisti seduti per terra in fila. La Ong Adalah, che si occupa dell’assistenza legale dell’equipaggio, ha denunciato le aggressioni, le minacce e le molestie.

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