
di Elisa Rossanino
PIAZZA PERTINACE – I prodotti realizzati dietro le sbarre di alcuni istituti carcerari di Piemonte, Liguria e Lombardia domenica 5 ottobre dalle 10 (ora dell’inaugurazione) alle 19 tornano protagonisti in piazza Pertinace con l’iniziativa “Valelapena! Mercatino delle produzioni ristrette: cibo, artigianato e idee dell’economia penitenziaria e della legalità”.
Una vetrina riproposta dopo alcuni anni di assenza che ha l’obiettivo di coinvolgere il mondo del volontariato, il terzo settore, le Amministrazioni locali, la scuola e le istituzioni penitenziarie con il coordinamento del consorzio Cis e la collaborazione della casa di reclusione Montalto, il Mercato della terra di Slow food e gli studenti delle scuole superiori albesi Umberto I, Gallizio e Govone.
Visitando il mercato sarà possibile incontrare le realtà impegnate in progetti lavorativi svolti dalle persone detenute nelle carceri o all’esterno e conoscere le attività intraprese sui temi della legalità e dell’integrazione sociale.
Le associazioni presenti
Accanto al vino Valelapena, prodotto dalla scuola enologica Umberto I con l’uva raccolta nella casa di reclusione Giuseppe Montalto di Alba, ci saranno i prodotti da forno, le confetture e le composte a marchio “La cucina di Pina” e “Svolte. Dolci indipendenti” della cooperativa Alice di Alba; i prodotti agricoli della cooperativa sociale astigiana La strada; il pane e la focaccia di “Panatè, gli evitati impresa carceraria” di Cuneo e i biscotti e i prodotti da forno delle cooperative sociali Voci erranti di Saluzzo e Banda biscotti di Verbania. Da Cremona arriveranno ad Alba le conserve, i sughi e le marmellate della cooperativa sociale Nazareth.
All’appello non mancherà la cooperativa sociale Momo con la pasta cuneese Mëscià e gli abiti usati e vintage dell’emporio Margherita di Borgo San Dalmazzo.
L’associazione “Sc’Art!” di Genova porterà in piazza borse e accessori e la cooperativa sociale Perla di Fossano prodotti artigianali e ceramiche. Altri accessori moda tra cui borse, astucci e zaini prodotti nel carcere di Saluzzo da “Liberi dentro” si accompagneranno ai prodotti della torinese Gelso sartoria e alle magliette, i grembiuli e gli strofinacci e altre creazioni in Pvc della cooperativa Extraliberi di Torino.
Direttamente da Genova saranno presenti in piazza Pertinace anche le magliette di “O’press”, progetto della bottega solidale di Genova e i prodotti artigianali in legno realizzati dall’associazione Il laboratorio con il progetto “Legni liberi”. I prodotti realizzati con i beni sottratti alla criminalità organizzata saranno presenti sulla bancarella dell’associazione Libera terra di Cuneo mentre la fondazione Casa di carità arti e mestieri di Torino proporrà manufatti in legno, stoffa e carta oltre a borse e accessori.
Centri antiviolenza e mostre d’arte
Nella stessa occasione saranno presentate le attività del centro per uomini autori di violenza della cooperativa sociale Fiordaliso di Cuneo e le iniziative di “Mai+sole”, l’associazione nata a Savigliano per l’ascolto e l’accoglienza di donne e bambini che si trovano a vivere situazioni di violenza. Non solo cibo e oggetti, ma anche arte con la mostra “Almeno uno” composta dai quadri realizzati negli istituti penitenziari di Alessandria.
Il commento del garante comunale De Vitto
Una proposta importante che, nata nel 2011, era assente in città dal 2020 e che ora la Giunta albese, in accordo con il garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale Emilio De Vitto (foto) e grazie al contributo della fondazione Crc, ha deciso di riproporre. «Siamo molto contenti di poter tornare in piazza con i prodotti degli istituti penitenziari che hanno risposto con entusiasmo al nostro appello. Molte realtà hanno subito dato la loro disponibilità per far rivivere il mercato accogliendo la nostra proposta. Fare rete ripaga sempre», ha commentato De Vitto.