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Fondazione Mirafiore / Giorgio Panariello: «La risata è una cosa seria»

Fondazione Mirafiore / Giorgio Panariello: «La risata è una cosa seria» 1

testo e immagini di Pierangelo Vacchetto

SERRALUNGA – Tra ironia toscana, sensibilità e talento poliedrico, Giorgio Panariello continua a essere uno dei volti più amati dello spettacolo italiano. Comico, attore, conduttore e regista, ha saputo attraversare decenni di televisione e teatro mantenendo intatta la sua autenticità.

Dalla nascita dei suoi personaggi cult alle collaborazioni con Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni, Panariello ha raccontato, con la consueta ironia alla fondazione Mirafiore, il suo percorso e il valore profondo del far ridere oggi.

Fondazione Mirafiore / Giorgio Panariello: «La risata è una cosa seria»

Durante una pausa del suo spettacolo teatrale a Torino E se domani in cui immagina di essere catapultato dal futuro al presente, unico testimone di ciò che accadrà domani, attraverso il suo inconfondibile humour racconta vizi, manie e contraddizioni del nostro tempo.

Tra monologhi, personaggi e momenti di improvvisazione, costruisce un viaggio ironico e intelligente che invita a sorridere e a riflettere su come potremmo affrontare il futuro. E lo fa con la leggerezza di chi ha imparato a non prendersi troppo sul serio e la profondità di chi conosce il valore delle emozioni.

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Giorgio Panariello Inpersona e impersona ha dato in oltre un’ora di incontro a Fontanafredda, la dimostrazione della sua capacità di rappresentare una parte autentica dell’Italia che sa ridere di sé stessa. Non si è risparmiato nel far ridere in modo intelligente il numerosissimo pubblico accorso ripercorrendo la sua storia artistica attraverso i personaggi che lo hanno reso famoso: da Mario il bagnino, a Pio Bove il macellaio, da Silvano detto il  Vaia a Merigo l’ubriaco passando dalle imitazioni di Benigni, Malgioglio e Renato Zero.

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La sua comicità, radicata nella vita quotidiana e nella sua amata Toscana, rimane un ponte tra generazioni: un modo di raccontare la realtà con ironia, affetto e umanità. Perché, come dice lui stesso, «la risata è una cosa seria» e la sua, genuina e mai banale, rimane un ponte tra generazioni, un modo di raccontare e raccontarsi con ironia, affetto e umanità.

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