
Redazione
GAZA – «Non sappiamo se è incolume, possiamo solo essere solidali e vicini alla sua famiglia, ringraziandolo per il coraggio con cui ha scelto di navigare verso Gaza». Con queste parole, ActionAid Italia ha comunicato di non avere notizie in merito al proprio presidente Abderrahmane Amajou, cittadino di Bra, tra i partecipanti alla Global sumud flotilla.
Questa notte, come abbiamo documentato dalle nostre pagine in tempo reale (qui), le navi civili cariche di aiuti umanitari sono state bloccate in acque internazionali, un atto che ActionAid definisce come «ennesima violazione del diritto internazionale». Anche la nave Paola 1, su cui era imbarcato Ab Amajou, è stata abbordata nella notte.
Amajou in questi giorni è rimasto sempre attivo sui suoi canali social, l’ultimo post di ieri alle 19.00 (ora locale), ora in cui la flotilla è stata intercettata, recitava: «Vi vogliamo bene dalla Paola I. L’umanità ha vinto, grazie a tutti».

Noi abbiamo seguito in diretta sui canali dedicati l’azione della Paola 1, fino all’incirca alle 4 del mattino, momento in cui si è interrotto lo streaming. Sul tracker del sito della Global Sumud Flotilla alle 6.07 di questa mattina, le 7 ora italiana, veniva registrata la sua ultima posizione con al fianco la dicitura “Assumed intercepted”, presunto intercettato.
Abbiamo raggiunto la portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, che ci ha confermato che la Paola 1 è stata intercettata e abbordata.
Di riflesso l’equipaggio a bordo si ipotizza abbia seguito lo stesso percorso di tutte le altre barche, quindi probabilmente il presidente di Action Aid, sarà ad Ashdod, in Israele, in arresto, per poi essere rimpatriato come assicurato dal Ministro degli Esteri, Tajani.
Nel suo duro comunicato, l’associazione ha proseguito: «La criminalizzazione dell’aiuto umanitario ha toccato il suo apice con le navi e barche disarmate fermate dal Governo israeliano. Per ActionAid si tratta di un atto vergognoso, ma non potrà bloccare la richiesta collettiva sempre più ampia che da ogni angolo del pianeta sta chiedendo la fine al genocidio della popolazione palestinese. Voci di centinaia di migliaia di persone che anche oggi in Italia si continuano ad alzare di fronte all’impotenza e all’inazione della comunità e dei governi internazionali.
La Global sumud flotilla, a cui ActionAid ha fin da subito dato solidarietà pubblica, ha contribuito con un’azione dal basso a tenere alta l’attenzione su Gaza e sulla necessità di rispondere all’emergenza umanitaria ormai a livelli catastrofici in tutta la Striscia».
