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Il cantiere in corso Piave è sospeso e mina l’igiene pubblica

Il cantiere in corso Piave è sospeso e mina l’igiene pubblica

di Beppe Malò

CORSO PIAVERisale a due anni fa l’inizio delle operazioni per porre rimedio a una situazione che grava su corso Piave dal principio del millennio. Si tratta della presenza del rudere di un cantiere che, oltre a imbruttire in modo consistente il fronte strada, ha consentito la crescita di un gerbido che continua a dare ospitalità a varie specie vegetali e animali, generando, specialmente nella stagione estiva, non pochi problemi all’igiene pubblica.

La storia del rudere

La storia risale alla decisione degli eredi Nano di sopraelevare i locali della precedente attività di produzione di arredi bar. Ne derivò un contenzioso con un confinante che determinò il fermo dei lavori, fino all’abbandono del cantiere vista l’impossibilità di trovare un compromesso tra le parti. Della costruzione è rimasta la prima soletta e, in parte, le pile di sostegno del piano superiore, mai realizzato. Nel maggio 2024, l’allora assessora all’urbanistica Fernanda Abellonio diede conto dell’interessamento della famiglia Revello e dell’azienda Dimar in merito all’acquisto dell’area per dare corso al recupero e a nuova fruizione dello spazio.

Il progetto Dimar

Il progetto proposto da Dimar, e confermato anche dalla nuova Giunta, prevede il completo abbattimento dei resti della sopraelevazione, rinunciando nel contempo a sfruttarne la potenzialità urbanistica. Si tratterebbe di demolire la facciata e svuotare completamente la parte retrostante, compreso lo spazio occupato dalla precedente falegnameria. Se ne ricaverà un’area compresa tra 1.800 e 2mila metri quadrati dove sarà realizzata una piazzetta, un parcheggio con accesso dal corso e urbanizzazione con verde pubblico. La progettazione e la realizzazione saranno totalmente a carico del privato e il Comune sarà coinvolto solo per la concessione delle autorizzazioni a operare.

In questi giorni però, complici anche le due domeniche di mercato della Fiera, basta passare davanti all’accesso del cantiere, delimitato da una porta e dalla rete perimetrale, per capire che il vecchio rudere pare tornato alla precedente missione di contenitore per rifiuti. È quindi lecito dedurne che qualcosa non va nella direzione giusta.

Tutto sospeso

In effetti, giunge conferma dal Comune – tramite la vicedirigente del settore edilizia privata Erica Stroppiana – che il procedimento è stato sospeso, dal momento che sono cambiate le condizioni che avevano autorizzato l’intervento presentato e protocollato il 15 ottobre 2024. Se il primo progetto prevedeva la demolizione delle opere presenti sul fondo, mantenendo solamente i muri di confine, successivamente, il 18 giugno scorso, è stata presentata al Comune una richiesta di permesso per la realizzazione di un magazzino che sarà utilizzato come deposito.

Questo sarà probabilmente funzionale al punto vendita, che è attualmente in fase di istruttoria presso gli uffici del settore edilizia privata. Per tale motivo – e in attesa della consegna della documentazione richiesta a inizio ottobre dagli uffici – è stata sospesa l’attività del cantiere fino al completamento della nuova istruttoria.

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