di Davide Barile
IL CASO – Oltre il danno, la beffa: la Provincia di Cuneo è costretta ad annullare le multe e pagare le spese legali di chi vince il ricorso contro l’autovelox posto sulla strada provinciale 7 a Cherasco. A sfogarsi è Luca Robaldo, presidente dell’ente e sindaco di Mondovì, che dichiara: «C’è una grande confusione normativa, ad aprile 2024 una sentenza della Cassazione ha stabilito che le sanzioni provenienti da autovelox non omologati sono invalide. Purtroppo, però, non si capisce quali apparecchi possano essere considerati a norma. Gli enti locali dovranno caricare tutte le postazioni fisse su una piattaforma digitale entro il 30 novembre: spero, almeno questa volta, che ci dicano chiaramente quali criteri usano per concedere l’omologazione».
È l’unico della Provincia
Mentre l’opinione pubblica sostiene che gli autovelox «servono solo a fare cassa», Robaldo chiarisce: «In tutta la provincia, l’unico gestito direttamente dall’ente è proprio quello di Cherasco: ad Alessandria, invece, ne hanno undici. Abbiamo 3.200 chilometri di strade e quest’anno ci sono stati trentuno morti: oltre ai limitatori di velocità, non abbiamo molti strumenti per prevenire gli incidenti. Oltretutto, i punti in cui sono installati gli apparecchi sono autorizzati dalla Prefettura. I soldi delle multe sono spesi per investimenti sulla sicurezza stradale».
33.400 sanzioni nel 2024
Nel tratto in questione, nel 2024, in otto mesi di accensione dello strumento, sono transitati 3,2 milioni di veicoli e le sanzioni sono state 33.400 per un valore di 3 milioni e 600mila euro. L’uno per cento delle multe riguardava mezzi che sfrecciavano oltre i 110 chilometri all’ora, il 30 per cento con una velocità compresa tra gli 80 e i 110, e il 69 per cento a velocità inferiori agli 80 chilometri orari. Non esistendo un Corpo di Polizia provinciale stradale, presente invece in altre Province, il controllo dei fotogrammi scattati dall’autovelox è convalidato dagli agenti nella centrale di Polizia locale di Dogliani, Comune che aveva stipulato una convenzione con la Provincia nel 2023.
L’appello di Robaldo
Prosegue il presidente Robaldo: «Il limite a Cherasco è 70 chilometri all’ora, stiamo valutando se aumentarlo a 90. In quella zona, abbiamo azzerato gli incidenti. Fare ricorso, sia chiaro, è un diritto ed è pienamente legittimo. Non mi va però che, se resistiamo e chiediamo che l’istanza sia valutata in un secondo grado di giudizio, la giudice di pace di Alba ci condanni al pagamento delle spese. Se accettassimo la sentenza subito senza andare in appello, invece, le spese legali non le dovremmo pagare: sarebbe però una presa in giro, se mettiamo un autovelox ci dobbiamo assumere fino in fondo la responsabilità della scelta». «Nel Consiglio provinciale di luglio, a causa degli appelli e del pagamento delle spese legali abbiamo dovuto approvare un debito fuori bilancio di 160 euro. Non è quindi una questione legata alle cifre, ma di principio: mi sono sentito minacciato. Ho scritto una lettera al presidente della Repubblica segnalando la questione: vogliamo fare qualcosa per salvare le vite sulle strade, ma ce lo stanno impedendo in tutti i modi».
Il podcast
Ascolta qui la puntata podcast dedicata all’autovelox di Cherasco.

