di Lidia e Battista Galvagno
XXIX TEMPO ORDINARIO – 19 OTTOBRE
«Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18,8). La domanda di Gesù sembra fatta apposta per introdurre la 99ª Giornata missionaria mondiale. Le letture della Messa suggeriscono anche la risposta: se il Figlio dell’uomo troverà fede sulla terra sarà grazie ai missionari e alle persone che pregano. Alle persone che annunciano ovunque con coraggio il regno di Dio.

La preghiera che Dio si aspetta è quella raccontata nella parabola della vedova importuna: una preghiera insistente, che non si stanca né si arrende, neanche di fronte al silenzio di Dio. Non certo quella raccontata nella prima lettura (Es 17,8-13): chiedere a Dio l’aiuto per vincere una battaglia e “passare a fil di spada” i nemici! Dopo quella del Messale, forse sarebbe opportuna una revisione anche del Lezionario, perché l’accostamento delle parole: “…passandoli a fil di spada – parola di Dio” suona blasfema! Dio ci chiede di pregare, non di passare a fil di spada o di bombardare i nemici! Nessun problema invece a ritenere “parola di Dio” l’invito a una preghiera insistente e l’aiuto vicendevole per non stancarsi di pregare, come quello che Aronne e Cur offrono a Mosè.
La missione si radica nella Parola. Chi ha scritto la seconda lettera a Timoteo ha messo sulla bocca di Paolo quello che era stato il suo stile missionario: una missione radicata nella Parola (3,14-4,2). Paolo conosceva la parola di Dio: sia l’Antico testamento, che aveva imparato a memoria alla scuola di Gamaliele, sia l’annuncio della risurrezione di Gesù che aveva “ricevuto” dai suoi discepoli (1Cor 15,3-4), sia il “vangelo” di vita del Gesù storico. La Parola è il fondamento, la base della vita. Ecco il senso dell’invito a Timoteo: «Rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente».
Il segreto della missione è non stancarsi. Anche qui, come per la preghiera, l’accento è sull’insistenza. Guardiamo la successione dei verbi: «Annuncia, insisti, ammonisci, rimprovera, esorta». Ma questo può avvenire in molti modi. Non ci sono solo l’omelia e gli incontri di catechesi. Oggi l’annuncio deve trovare altre strade. Certo non potrà prescindere da momenti di annuncio informale: incontri di amicizia, gesti di solidarietà, confidenze, incoraggiamento a ripartire, invito ad andare avanti dopo taluni passaggi a vuoto. Tutto questo può avvenire ovunque: anche nel cortile di casa o tra le mura domestiche. Gli incontri di amicizia che aiutano a credere e a sperare sono missione!
