
GIORNALI – Il Consiglio nazionale della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) ha tenuto la sua assemblea d’autunno, anziché a Roma come di consueto, tra Gorizia e Nova Gorica, area di confine e capitale europea della cultura per il 2025.
Dall’8 al 10 ottobre, ospiti del settimanale Voce isontina diretto da Mauro Ungaro – che è anche presidente nazionale della Fisc –, partendo dall’esperienza di coesistenza pacifica dell’area, la due giorni di confronto sui temi del giornalismo locale si è snodata anche tra le vie delle due città, scoprendo la storia e il profondo spirito di pace che unisce le anime slovena, italiana, friulana, tedesca ed ebraica.
Tra cultura e storia
I consiglieri Fisc hanno visitato luoghi importanti, tra cui la pieve di Salcano, il castello di Gorizia e il museo della Grande guerra, la chiesa di Sant’Ignazio e la concattedrale di Cristo Salvatore a Nova Gorica, scoprendo le difficoltà di vivere a cavallo di un confine e le positive peculiarità del contatto tra popoli. Ha molto coinvolto lo spettacolo Internati, proposto dal Centro studi politici economici e sociali Antonio Rizzatti sul tema dell’internamento, durante la Prima guerra mondiale, di una sessantina di sacerdoti dell’arcidiocesi di Gorizia, accusati di collaborazionismo; argomento poi discusso con il parroco di Sant’Andrea-Štandrež, dopo la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Gorizia, Carlo Redaelli.
Le sfide dei media locali
Ricevuti dal sindaco Rodolfo Ziberna, i consiglieri Fisc hanno fatto esperienza di divisioni cancellate, incontrando nel famoso piazzale della stazione transalpina – confine sino al 2004 tra Italia e Slovenia – l’assessora a Go!2025 Patrizia Artico (le due città condividono il titolo di Capitale della cultura, ndr), il direttore del settimanale in lingua slovena Novi Glas Danijel Devetak e il presidente dell’Ucsi Friuli Venezia Giulia (Unione cattolica della stampa italiana), Salvatore Ferrara. I lavori del Consiglio nazionale, testimonianza della stampa cattolica italiana – 190 testate e 500 giornalisti, espressione di 160 diocesi – sono stati dedicati al confronto sul futuro dei media locali e sulle sfide che l’attendono, a partire da quella sulla transizione digitale. Si tratta di un obiettivo che la Federazione nazionale sosterrà in collaborazione con il Servizio per la promozione del sostegno economico della Cei, perché i settimanali cattolici possano affrontare con i mezzi necessari le nuove frontiere tecnologiche e sociali del giornalismo, senza perdere la loro identità.
