testo di Lino Ferrero, foto di Stefano Tibaldi
BRA – In questi ultimi giorni, al santuario della Madonna dei fiori, i pruni hanno iniziato a fiorire. Sono gli alberi che, secondo la tradizione, il 29 dicembre 1336 segnarono l’inizio della devozione mariana in terra braidese. Come ricordava il rettore don Giovanni Dell’Orto, quei rami inaspettatamente fioriti «con il loro conturbante mistero, ogni anno ci parlano della presenza della Vergine, che ha scelto la terra braidese come luogo privilegiato della sua presenza», e come ci ricorda il Cantico dei cantici (1,11-12) «I fiori sono apparsi sulla Terra».
Non è la prima volta che la fioritura anticipa l’inverno: era già accaduto altre volte e in particolari occasioni come ci ricorda la storia del santuario: da ostensioni della Sindone o come l’elezione di papa Leone XIII, il papa della Rerum Novarum, a cui si è ispirato nel nome l’attuale Pontefice.
Due anni fa i primi fiori comparvero il 22 ottobre e lo scorso anno il 30.
La tradizione lega il miracolo dei pruni alla vicenda della giovane Egidia. Don Giovanni Dell’Orto, compianto rettore del santuario, raccontava che «i numerosi cespugli di pruni selvatici che lo circondavano erano improvvisamente fioriti e le candide corolle occhieggiavano nell’ombra della sera, quasi a cantare le lodi della Madonna che aveva scelto la terra braidese come luogo privilegiato per la sua apparizione».
Così, anche quest’anno, il mistero si rinnova: i pruni sono tornati a fiorire, come già accaduto l’anno scorso attorno alla metà di novembre, offrendo ancora una volta ai fedeli un segno che intreccia fede, tradizione e natura.




