ALBA – La Giunta comunale di Alba ha approvato la delibera che recepisce l’esito positivo del percorso di co-progettazione per la gestione del MUDET – Museo del Tartufo, avviato nelle ultime settimane insieme al Centro Nazionale Studi Tartufo, ente del Terzo settore senza scopo di lucro.
Con questo passaggio formale si conclude la fase di analisi e progettazione condivisa e si apre la strada alla firma della Convenzione che disciplinerà il nuovo modello gestionale del Museo, costruito su criteri di qualità, sostenibilità ed efficienza organizzativa.
Un partner scientifico per valorizzare il Museo del Tartufo
Il percorso di co-progettazione ha confermato che il Centro Nazionale Studi Tartufo rappresenta il partner più idoneo per valorizzare l’identità e la missione del MUDET. Le competenze scientifiche e divulgative dell’ente, unite al forte radicamento nel territorio e all’esperienza pluriennale nel settore del tartufo, costituiscono un valore aggiunto per un museo che punta a rafforzare la propria attrattività culturale e turistica.
L’analisi condivisa ha individuato anche diverse linee di sviluppo:
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interventi di efficientamento gestionale;
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aggiornamento e rinnovamento dei contenuti espositivi;
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miglioramento dell’esperienza di visita;
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sviluppo di nuove progettualità, collaborazioni e partnership;
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integrazione del Museo nel più ampio ecosistema culturale e turistico della città di Alba.
Le dichiarazioni dell’Amministrazione comunale
Il Sindaco Alberto Gatto e l’Assessora alla Cultura e Turismo Caterina Pasini commentano:
“È un grande risultato che rappresenta un importante passo avanti per il Museo del Tartufo. Siamo convinti del percorso intrapreso e della scelta compiuta: il Centro Studi è il partner ideale per accompagnare la nostra amministrazione nel valorizzare al meglio il MUDET e nel vedere finalmente sbocciare tutte le sue potenzialità, sia in termini di attrattività, sia sul piano della divulgazione, sia nella capacità di fare rete con l’intero settore tartufigeno.
Desideriamo ringraziare gli uffici comunali e il Centro Studi Tartufo per il lavoro serio e approfondito svolto in questi mesi, che ha reso possibile questo importante traguardo. Grazie a questa collaborazione, il Museo potrà finalmente esprimere appieno le proprie potenzialità, rafforzando la sua attrattività ed il ruolo strategico nel sistema culturale albese. È un impegno condiviso, che guarda con fiducia al futuro del Museo del Tartufo”.
Il contributo del Centro Nazionale Studi Tartufo
Il Presidente del Centro Studi Tartufo Antonio Degiacomi e la responsabile scientifica Isabella Gianicolo affermano:
“Il Centro Nazionale Studi Tartufo mette a disposizione del MUDET le proprie competenze e la propria rete di relazioni, sia a livello locale che nazionale. Il percorso di co-progettazione ci ha confermato quanto questo Museo possa diventare un luogo sempre più vivo, aperto e capace di raccontare il tartufo in modo contemporaneo.
Per questo intendiamo sviluppare nuovi laboratori, visite guidate e proposte didattiche pensate per pubblici diversi, capaci di far crescere la cultura del tartufo nei suoi vari aspetti: biologico, ambientale, storico, antropologico, gastronomico. Lavoreremo per coinvolgere associazioni culturali e ricreative, scuole, ATL e operatori turistici, consolidando al tempo stesso la collaborazione con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e con la Ripartizione Cultura e Turismo del Comune”.
La firma della Convenzione è prevista nelle prossime settimane, dando ufficialmente avvio al nuovo corso del MUDET, con l’obiettivo di rendere il Museo sempre più accessibile, contemporaneo e riconoscibile come punto di riferimento dell’eccellenza albese.
La reazione politica: il commento del consigliere comunale Emanuele Bolla
A seguito dell’annuncio dell’imminente firma della Convenzione tra Comune di Alba e Centro Nazionale Studi Tartufo, il consigliere comunale Emanuele Bolla esprime una posizione critica:
“Prosegue la politica degli annunci senza sostanza praticata dall’amministrazione comunale. Sono mesi che ci raccontano della nuova gestione del Museo, senza alcun cambiamento. Continua la propaganda fatta di parole che rimarranno vuote fino alla firma della convenzione – per ora non pubblica – che non credo possa ragionevolmente avvenire prima della metà del mese di dicembre, quando approveremo il nuovo bilancio. L’unica certezza che ha accompagnato il nostro Museo per tutta la fiera è stato un monitor rotto abbandonato all’ingresso”.
Il consigliere aggiunge inoltre:
“Chi ci amministra dimostra di non conoscere neanche com’è composto il Museo e lo testimonia il fatto che la foto scelta per il comunicato è quella di un allestimento che non è presente all’interno del Museo stesso. Questo scivolone – che può sembrare banale – dimostra che chi vuole dare un nuovo futuro al Museo non ne conosce neanche il presente. Per il futuro temiamo chiusure del Museo e sottolineiamo la preoccupazione per il rischio di perdita di ore di lavoro per le persone che oggi sono impiegate al suo interno”.
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