ALBA – Il Consiglio dei ministri di mercoledì 5 novembre ha deliberato il conferimento ad Alba del titolo di Capitale italiana dell’arte contemporanea 2027 ma, a margine della relazione del ministro della cultura Alessandro Giuli, una battuta di Matteo Salvini ha criticato la scelta: «Tra tutte le città candidate proprio l’unica amministrazione di centrosinistra dovevi scegliere», riporta il quotidiano Repubblica precisando, però, che la nostra città è anche il feudo del governatore azzurro del Piemonte Alberto Cirio.
Giuli, prosegue il quotidiano, risponde quasi scrollando le spalle e rivendicando l’autonomia della commissione che si è pronunciata all’unanimità.
La deliberazione, viene spiegato durante la riunione del Cdm fa seguito alla proposta della giuria appositamente nominata che sottolinea la scelta di Alba con le seguenti motivazioni:
- per l’eccellente capacità di coniugare rigenerazione territoriale, innovazione artistica e partecipazione diffusa attraverso un programma culturale di altissimo profilo. Il percorso si radica nella figura di Pinot Gallizio, che trasformò negli anni Cinquanta Alba in laboratorio internazionale, e si proietta verso il futuro con la Biennale delle Langhe destinata a diventare un appuntamento di rilievo nel panorama artistico internazionale;
- per la dimensione diffusa che trasforma l’intero territorio delle Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio dell’Unesco, in una piattaforma espositiva che coinvolge cantine, borghi, ex fabbriche e spazi sacri, senza limitarsi alla conservazione ma promuovendo innovazione culturale;
- per il modello di governance partecipativa che, rafforzato dal partenariato pubblico-privato, dal coinvolgimento di enti del terzo settore di riconosciuta professionalità e da un budget adeguato, garantisce sostenibilità economica e continuità progettuale oltre l’anno di designazione.
