POLLENZO – L’azienda Ferwood, specializzata nella rigenerazione di macchinari per la lavorazione del legno, è stata selezionata tra i progetti di particolare interesse per la categoria Economia circolare nell’ambito del premio Sviluppo sostenibile 2025. A ritirare la targa a Rimini, durante la fiera Ecomondo, evento di riferimento per i settori della green and circular economy, è salito sul palco Riccardo Rossi, amministratore delegato e socio fondatore.
Il premio, alla sua 15ª edizione, è promosso dalla fondazione per lo Sviluppo sostenibile e da Italian exhibition group, con il patrocinio del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. L’obiettivo è promuovere progetti innovativi che portino benefici ambientali ed economici e abbiano buone possibilità di espandersi.

L’attività di Ferwood soddisfa queste caratteristiche da ormai oltre vent’anni. Fondata nel 2004, ha fatto di un modello di economia circolare la ricetta del successo di un’azienda che oggi ha sedi in 6 Paesi e realizza circa l’80% del suo fatturato all’estero. Ferwood si dedica al recupero di macchine per la lavorazione del legno, che rigenera attraverso un preciso programma di ricondizionamento Ferwood approved in 10 fasi. Le macchine vengono sottoposte anche a una rigenerazione tecnologica, per portarle a standard di qualità elevati e moderni.

Ferwood è un’azienda italiana, di proprietà famigliare, nasce nel 2004 dall’iniziativa del fondatore Luigi Rossi affiancato da suo figlio Riccardo. Il progetto imprenditoriale virtuoso, pioniere dell’economia circolare, ha subito successo e diventa protagonista di una crescita costante. Nel 2022 si è compiuto il passaggio generazionale: il fondatore Luigi, rimasto nella carica di presidente, ha passato il timone alla seconda generazione, i figli Riccardo (Ad), Federica ed Edoardo Rossi.
«Siamo sempre stati consapevoli del nostro business che ha un Dna basato sull’economia circolare», commenta Riccardo Rossi a margine della premiazione di Rimini. «Oggi è una grande soddisfazione vedere il riconoscimento che dimostra il buono della nostra progettualità, che mette in commercio non solo beni di consumo ma anche beni industriali ai quali culturalmente siamo meno predisposti».
Espansione internazionale

Al quartier generale di Pollenzo, in provincia di Cuneo, dove l’azienda è nata e ha tuttora la sua sede principale, si sono aggiunte filiali in Usa, Regno Unito, Francia, Spagna, Polonia e referenti in tutti i principali paesi del settore diventando il principale specialista mondiale di macchinari ricondizionati.
Ogni anno vengono effettuate oltre 250 operazioni tra smontaggi, installazioni e collaudi. L’area di produzione di oltre 20mila metri quadri tra Pollenzo, Marene e altri stabilimenti ospita le fasi di revisione delle macchine, mentre nello show room di 6mila metri quadri sono sempre disponibili centinaia di macchine usate e rigenerate, come: bordatrici, centri di lavoro, sezionatrici.
I macchinari rigenerati vengono distribuiti a livello globale. Le imprese che li acquistano possono accedere a tecnologie affidabili e garantite, a costi spesso più contenuti rispetto al nuovo e rapidi tempi di consegna. Il riuso dei macchinari consente di diminuire il consumo di materie prime e di energia, riducendo al contempo le emissioni connesse alla produzione di nuovi impianti. Si tratta di un contributo concreto ai processi di decarbonizzazione del settore manifatturiero, che costituisce oggi una delle sfide prioritarie per la competitività delle imprese europee e internazionali.
Il processo si avvale di conoscenze tecniche e competenze che rendono indispensabile un lavoro altamente qualificato da parte dei dipendenti e collaboratori dell’azienda, che oggi sono oltre 80 operativi in tutti i principali paesi strategici per il settore delle macchine per la lavorazione del legno.
Negli ultimi anni, l’azienda ha registrato un trend di crescita costante, raggiungendo nel 2023 un fatturato aggregato di gruppo superiore ai 25 milioni di euro, un risultato che si prevede verrà confermato anche nel 2025. «Tra nostri i progetti per crescere ancora c’è Ferwood customized. Puntiamo sulla possibilità di offrire ai nostri clienti soluzioni sempre più personalizzate, pur utilizzando macchinari usati: per soddisfare i requisiti produttivi del cliente, progettiamo a quattro mani ogni prodotto, per poi passare all’individuazione della macchina usata più adatta, alla quale vengono sostituite tutte le parti meccaniche ed elettroniche con componenti di ultima generazione. In questo modo, ogni prodotto diventa unico e questo conferisce ulteriore valore al macchinario usato», conclude Riccardo Rossi.
L’economia circolare continua con la personalizzazione dei beni industriali usati.
https://www.ferwoodgroup.com
