ALBA – Il centro culturale San Paolo, guidato da Giuliano Censi, propone il corso di iconologia con lezioni al venerdì alle 18 in sala Giacomo Alberione, nella casa madre della Società San Paolo, in piazza San Paolo 14.
Stasera venerdì 14 novembre, ore 18, Luisa Sesino tiene una lezione sul tema La luce si spegne. Il dramma cosmico del peccato. L’ingresso è gratuito; è possibile sottoscrivere la tessera del centro culturale al costo di 15 euro.

La docente è Luisa Sesino: «Sono un’iconografa, dipingo e restauro icone. Poco alla volta sono andata alla ricerca dei significati racchiusi in esse». Il tema del ciclo di incontri è “L’uomo, il cosmo e la storia: il cammino della salvezza”. «Leggiamo un’immagine e ne facciamo un’indagine teologica: analizzeremo soprattutto i primi mille anni dopo la nascita di Cristo, le epoche dei grandi concili, in cui non si erano ancora verificati scismi e divisioni. Essendo al settimo anno di corso, ripartiremo dai fondamenti: l’uomo, la salvezza, la risurrezione, il mistero della Chiesa e del cosmo. Quest’ultima parte si collega a temi attuali come l’ecologia».
L’arte cristiana dei primi secoli «è un linguaggio fatto di simboli che diventano parole. Imparando a leggere le immagini, si comprendono le lettere della lingua divenuta, in pochi secoli, universale. Ma mentre le Chiese orientali hanno continuato a parlare la stessa lingua artistica, liturgica e spirituale, la Chiesa di Roma, influenzata da istanze filosofiche e da correnti come l’Umanesimo, iniziò a fare riferimento ad altre forme d’arte. Ma oggi è interessante riscoprire quel linguaggio stereotipato arcaico che ci riporta alle radici della fede».
Sesino è autrice di Sapersi amati: guardare le icone per diventare icona, pubblicato da Effatà: «Si dice che le icone non si guardino ma ci guardino: è il principio usato dalla pubblicità in televisione, ma in questo caso è bello pensare che le immagini sacre ci accolgano per ciò che siamo, senza giudicarci».
Le lezioni successive: venerdì 21 novembre si parlerà del peccato, il 28 l’iconografia della Risurrezione. Il 5 dicembre c’è la chiusura con “Un nuovo cielo e una nuova terra: la vita della Chiesa”.
d.ba.
