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Sabato, a Santa Vittoria, la presentazione della rivista Roero terra ritrovata

SANTA VITTORIA Sarà presentato sabato 22 alle 17 all’oratorio di San Francesco il ventesimo numero di Roero. Terra ritrovata, la rivista che è arrivata a superare, con questa uscita, le 2.400 pagine di storia e storie del Roero.  Il nuovo numero si apre con una sezione dedicata all’epopea del vermouth nel Roero. La sezione generale, come sempre molto corposa e interessante, va a scandagliare in questo numero storie che partono dal medioevo per venire fino a noi. E allora, ecco l’Astisio, il primo effimero, ma importante “embrione” di Roero che si sviluppò tra XII e XIII secolo, inserendosi nei contrasti tra Asti ed Alba. E poi la scoperta di Baldissero d’Alba, “svelato” attraverso un ricerca puntuale che fotografa” un paese del Roero 800 anni fa come esempio per tutti gli altri di quel tempo lontano, e la storia affascinante della “via del sale”, che attraversava le nostre colline per andare verso il mare, tra commercio, gabelle, contrabbando e inutili proclami delle autorità.

roero terra ritrovata copertina
La copertina del nuovo numero.

Si parla poi dell’asilo Mirafiori di Sommariva Perno, voluto e fondato dalla moglie di un re, la contessa Rosa Vercellana, e i personaggi che hanno lasciato tracce di vita importanti nei nostri paesi: Piru, di Vezza,  pittore-imbianchino, che, caduto da un albero da bambino, rovinandosi un braccio, dipinse “con la mancina” piloni e cappelle in tanti paesi del Roero, e il monticellese Filippo Margiaria, Danubio Blu, maestro e partigiano, che diede vita con il martire Pier Augusto Dacomo ai “ribelli di Monticello”, una delle prime bande partigiane del Roero.

Non manca il mistero (ovviamente chiarito nel pezzo) di un pilone in apparenza “desaparecido” tra Castagnito e Magliano e “ritrovato” nelle struggenti fotografie di Antonio Adriano.

Con “Carro amico, ti scrivo…”, un titolo molto intrigante, si ripercorre poi l’epopea dei carri allegorici in quel di Canale negli anni ‘80: un argomento in apparenza “leggero”, che ha però segnato un’epoca in tutto il Roero, tanto che ai carri allegorici è dedicata la sezione dell’album di famiglia, tante sono le testimonianze in merito.

La sezione dedicata alle “rubriche” contiene la recensione di un volumetto che racconta la storia e le storie di alcune borgate di Vezza, “lette” dagli autori del pezzo tra il Medioevo e la seconda metà del secolo scorso; la presentazione di un’importante mostra sui Corpi di Cristo tenutasi a Montà ed esempio di quanto spesso “l’altrove”, ricercato fuori da noi, ce lo troviamo, a volte più ricco, in casa. L’ultimo articolo della sezione è un “grazie” alla maestra Antonina Galvagno, di Monteu Roero, protagonista della storia recente del nostro territorio, con le sue ricerche, la sua passione, il suo amore per la sua e nostra terra.

Federico Tubiello

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