di Sara Canta
LAVORO – «Sul lavoro il nostro capo rispetta tutti gli schemi, i protocolli, le regole in materia di sicurezza. Un giorno però ho peccato di superbia, ho fatto di testa mia e l’ho pagata cara».
Giacomo è un operaio che lavora ad Alba in un magazzino di prodotti alimentari. Ha 24 anni e, racconta: «A settembre di due anni fa non ho indossato le scarpe antinfortunistiche solo perché non ne avevo voglia. Mi sentivo sicuro, pensavo che non mi sarei fatto male. Invece mi è caduta una pedana di legno sul piede e mi sono spaccato il mignolo sinistro. Sono stato a casa dal lavoro due settimane, il mio capo giustamente si è arrabbiato molto».
Un territorio sensibile: sicurezza e lavoro tra Langa e Roero
Nel territorio della Langa e del Roero il tema della sicurezza sul lavoro è delicato, perché coinvolge migliaia di persone e soprattutto interessa le categorie “vulnerabili” – come i lavoratori stagionali delle campagne o chi è “debole” dal punto di vista socioeconomico, sovente costretto ad accettare contratti precari e sotto-retribuiti.
I dati Inail 2023: calano gli infortuni, anche quelli gravi
Gli ultimi dati Inail riferiti al 2023 e forniti a Gazzetta d’Alba dall’Asl Cn2 a fine ottobre, in occasione della settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, mostrano un andamento che riprende il trend positivo di riduzione registrato pre-Covid-19 con un calo degli infortuni denunciati del 20 per cento (da 2.303 nel 2019 a 1.896 nel 2023), anche per quanto riguarda i casi gravi (da 327 nel 2019 a 268 nel 2023).
«Sono importanti soprattutto i tassi grezzi, che consentono un’analisi più dettagliata, comparando il numero degli eventi agli occupati. Si è passati da 35 infortuni denunciati ogni mille addetti nel 2019 a 27 eventi ogni mille addetti nel 2023 (-20%). Il dato positivo riguarda anche gli infortuni gravi: circa 5 (4,97) eventi ogni mille addetti nel 2019 a fronte di 4 ogni mille nel 2023», spiega Giuseppe Calabretta, direttore del servizio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro (Spresal) dell’Asl Cn2
Zero decessi nel 2024: un risultato storico
Per quanto riguarda gli eventi mortali, i cui dati sono invece aggiornati in tempo reale, il 2024 si è chiuso per la prima volta con zero decessi, mentre per l’anno ancora in corso (2025), spiega Calabretta: «Ad oggi abbiamo registrato un caso in agricoltura a cui però non sono riconducibili problematiche o violazioni legate alla competenza dello Spresal», conclude Calabretta. Insomma, il trend è in decremento, ma le problematiche residue sono ancora molte sia sulla dimensione locale, sia su quella nazionale (ne parliamo anche sotto).
