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5 anni e 4 mesi per aver investito il pizzaiolo di Rodello, ma evade dai domiciliari

L’uomo resterà ai domiciliari con il solo nuovo obbligo di presentazione per tre volte a settimana dai Carabinieri.

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RODELLO Si è chiusa la prima parte della vicenda giudiziaria che vede alla sbarra un uomo classe 1970 residente a Montelupo con l’accusa di tentato omicidio per aver provato a investire nel dehors di una pizzeria di Rodello uno dei titolari.

A poco meno di un anno dai fatti, la sentenza è arrivata puntuale, come previsto, martedì 2 luglio nelle aule del Tribunale astigiano. La pena decisa è di 5 anni e 4 mesi a cui si somma il risarcimento dei danni alle tre parti civili.

La vicenda che in poco tempo aveva suscitato ampio clamore, soprattutto in seguito al video dell’investimento che i proprietari della pizzeria avevano deciso di condividere sui social, non smette di stupire. I colpi di scena sono stati riservati non tanto dalla sentenza, ma da quanto avvenuto alcuni giorni prima, quando il montelupese è evaso dagli arresti domiciliari.

Domenica 30 giugno l’uomo è stato fermato dai Carabinieri fuori dalla sua abitazione mentre viaggiava a bordo di una moto. A lui è stato contestato non solo il reato di evasione, ma anche quello di resistenza a pubblico ufficiale per aver tentato di fuggire e investire uno dei militari che lo avevano fermato e guida in stato di ebbrezza, in quanto l’uomo aveva un tasso alcolemico superiore al limite consentito per legge. Così il primo luglio il montelupese, sottoposto a giudizio direttissimo, varcava in anticipo di un giorno le porte del Tribunale astigiano. Si tornerà a parlare della vicenda davanti al giudice Matteo Bertelli Motta il 18 luglio.

Tornando sulla vicenda principe, per la difesa dell’uomo affidata all’avvocato Roberto Ponzio, «le imputazioni del giorno precedente non hanno giovato alla valutazione della personalità del mio assistito, che invece è incensurato. Faremo appello contestando la qualificazione di tentato omicidio volontario sostenendo che la condotta attuata non era idonea a commettere alcun delitto. Riteniamo che non ci fu nell’uomo investito una lesione diretta al cranio, ma come conseguenza della caduta a terra, come confermato dalle nostre consulenze tecniche affidate all’ingegnere Alberto Giulietta e al dottor Lorenzo Varetto. Riteniamo la velocità del veicolo (18 Km/h) insufficiente a provocare lesioni potenzialmente mortali».

Tuttavia, non si è assistito a un aggravamento della pena, l’uomo resterà ai domiciliari con il solo nuovo obbligo di presentazione per tre volte a settimana dai Carabinieri.

Una condizione non incoraggiante per gli avvocati delle parti civili, Federico Febbo del foro di Prato e Alessandro Galia di Cuneo: «Sono stati riconosciuti risarcimenti pari a 30mila euro per la vittima, 15mila per la compagna e 5mila alla figlia e avevamo ottenuto il sequestro di un suo immobile, ma il fatto che evada dalla propria abitazione spaventa i nostri assistiti».

 Elisa Rossanino

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